Tra cena della Vigilia e pranzo di Natale i riminesi hanno speso quasi 30 milioni di euro

Rimini
  • 26 dicembre 2024

Tra la cena della Vigilia e il pranzo di Natale, le famiglie riminesi hanno speso in media tra i 160 e i 200 euro, una cifra significativamente superiore rispetto alla media italiana, stimata a 126 euro. Complessivamente, in provincia di Rimini, si calcola che le spese alimentari per le festività abbiano raggiunto i 25-30 milioni di euro, escludendo però l’indotto generato dal turismo.

Il Natale con i tuoi: una tradizione che resiste

Secondo un sondaggio Fiesa Confesercenti-IPSOS, anche quest’anno gli italiani hanno scelto in gran parte di celebrare le festività in casa. Il 59% delle famiglie ha invitato ospiti per la Vigilia e il 58% per il pranzo di Natale. Più di otto italiani su dieci (83% per la Vigilia e 81% per il giorno di Natale) hanno trascorso le feste a casa propria o da parenti, mentre un 8% ha festeggiato a casa di amici.

Nonostante la prevalenza di celebrazioni domestiche, oltre 4,5 milioni di persone hanno scelto il ristorante: 1,9 milioni per la Vigilia e 2,6 milioni per il pranzo di Natale, con una spesa complessiva di circa 500 milioni di euro. Tuttavia, la percentuale di chi ha scelto ristoranti o altri locali per il pranzo di Natale è diminuita al 7%, rispetto al 9% dello scorso anno. Stabile al 2% è invece la quota di coloro che hanno optato per l’affitto di una location privata.

Per celebrare le festività, che fossero in casa o al ristorante, gli italiani hanno speso mediamente 126 euro a famiglia, con un totale stimato di circa 3,5 miliardi di euro.

Mirco Pari, direttore di Confesercenti provinciale Rimini, ha sottolineato come le vendite natalizie si siano concentrate soprattutto negli ultimi giorni: “Il picco di affluenza si è registrato tra sabato e la Vigilia, offrendo una boccata d’ossigeno alle imprese dopo un novembre e un inizio dicembre poco soddisfacenti”.

La buona tavola rimane una priorità, con una crescente preferenza per i dolci artigianali rispetto a quelli industriali. Tuttavia, Pari evidenzia come le difficoltà economiche abbiano influenzato i consumatori, orientandoli sempre più verso promozioni e sconti: “Oggi si acquistano principalmente prodotti in offerta, una tendenza che, un tempo tipica della grande distribuzione, si è ormai estesa a tutti i canali di vendita”.

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