Cesenatico, Festa dell’uva: si rinnova il rito della pigiatura

Cesenatico
  • 13 settembre 2024

È tempo di Festa dell’uva, un appuntamento che a Cannucceto non poteva ancora una volta mancare. La tradizione è ripresa negli ultimi tre lustri, riappropriandosi del rito millenario della pigiatura, così come avveniva una volta. Si vuole ricreare l’atmosfera della grande festa, in occasione del tempo della vendemmia, della fermentazione del mosto nei tini di rovere, del vino novello da spillare rosso vermiglio.

Domani torna quindi questo momento festoso, davanti al Circolo Endas di via Montaletto, dove si potrà assistere alla vendemmia di un filare allestito per l’occasione e al seguente rito della pigiatura con i piedi, come si faceva un tempo nel bel mezzo delle aie di campagna. La tradizione è stata portata avanti ancora negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso e successivamente, dopo essere stata smarrita, è stata recuperata. Da oltre 15 anni i gestori del circolo Endas di Cannucceto, in collaborazione con il Comitato di Zona, non l’hanno più interrotta, convinti che questo rito ancestrale, che ha scandito le vite dei loro avi e nonni, serva più che mai oggi a mantenere vivo il senso di comunità e appartenenza, oltre a essere una bella occasione per far conoscere ai giovani la storia anche recente del paese e il mestiere del vignaiolo.

Il programma

A partire dalle 18.30, sarà attivo lo stand gastronomico, che permetterà nel bel mezzo della festa di gustare piatti e prodotti tipici: tagliatelle al ragù, salame alla griglia, piadine farcite. Ma soprattutto grappoli d’uva appena raccolti e buonissime torte realizzate dalle “azdore” di Cannucceto saranno offerte dagli organizzatori ai partecipanti. La gelateria “Duse” sarà presente col suo camioncino, per proporre il sorbetto al gusto di “uva di Cannucceto”, pensato e creato appositamente per l’occasione. Il tutto sarà accompagnato e allietato dalla musica di Luana Babini.

«Sarà una festa di paese dal sapore di una volta - spiega Francesco Gobbi, presidente del Comitato di zona Cannucceto - ma altrettanto un’occasione per adulti e bambini di stare in compagnia divertendosi e tuffandosi, è proprio il caso di dirlo, con entrambi i due piedi, alla scoperta delle proprie radici».

Lo spirito della festa

È così che a Cannucceto la storia e le tradizioni della vita di campagna, pur con alle spalle il mare, si raccontano e si tramandano alle nuove generazioni e ai nuovi abitanti del paese. Nel segno dell’accoglienza, dell’allegria, del divertimento, della buona tavola, per non rimanere orfani delle proprie radici, di quella cultura schietta, genuina e materiale che merita di essere mantenuta e ricordata. Fatta di esperienze certosine, di prodotti alimentari della buona terra, dell’avvicendamento delle stagioni e di legami profondi, che ancor oggi esistono e si instaurano tra la gente di paese. Rimettendo per un giorno al centro l’aratura e la semina, la spigolatura del grano, la sfogliatura del granturco, la raccolta dei frutti, la vendemmia tra i filari, i mestieri e il lavoro nei campi, le macchine agricole simboli di modernità, i ritrovi nei giorni di festa, gli amici e la buona compagnia, il piacere d’incontrarsi nei posti di campagna, nelle parrocchie, nei circoli sociali e ricreativi quali l’Endas, si mette per un attimo da parte tutto il correre tecnologico ma anche tanto più passeggero che caratterizza la vita moderna.

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