Rivierabanca ha voltato pagina: Verona è già nel mirino

Cos’è cambiato dopo la sconfitta con Cantù? A sensazione, poco o nulla: la Rinascita ne è uscita comunque bene, condannata da una percentuale da tre (24%) che non le si addice e che difficilmente si ripeterà in futuro, per una squadra che tira col 43% e ha tantissimi “arcieri” capaci di colpire anche nei momenti clou.
Se è vero che era uno scontro diretto e che si poteva mandare i brianzoli a -8, è evidente che un record di 14-2 (come sottolineato da coach Dell’ Agnello) non si può assolutamente criticare, così come “dentro il match” RivieraBanca ha dimostrato di valere assolutamente l’Acqua San Bernardo, la favorita designata da tutti, in estate, per la promozione diretta in A1. Rimini deve continuare per la sua strada fatta di successi e ottimo basket, consapevole che al momento ha 10 punti di vantaggio sul settimo posto (l’ultimo che garantisce i play-off senza passare dagli spareggi), una Coppa Italia da provare a vincere e, domenica, una sfida che sa tanto di prova del nove in quel di Verona, dove peraltro Rimini non troverà l’esterno americano Jacob Pullen, che ha rescisso il contratto con la Scaligera proprio ieri, ma Zach Copeland, guardia realizzatrice proveniente da Napoli (A1). Considerando che contemporaneamente si giocherà Cantù-Udine, è evidente che un altro exploit esterno – sarebbe l’ottavo su otto tentativi – consoliderebbe il primo posto e ridarebbe sicurezza e fiducia a Rbr, ammesso e non concesso che il recente ko abbia incrinato qualcosa.
I biancorossi continuano ad essere infatti la miglior squadra per valutazione (96.6 di media, segue Cantù a 91.5) e a tirare benissimo dal campo: detto del primato nelle triple, c’è anche un sostanzioso 53% da due, che vale il terzo posto (in coabitazione con altre squadre) dietro a Fortitudo e Piacenza. A proposito di ripartizione dei tiri, è chiaro che la forza della Rinascita sta nel poter alternare i post-bassi di Camara e Johnson (che con Cantù è mancato tantissimo, anche a causa di problemi fisici) alle penetrazioni di un Robinson sempre più al centro del villaggio e agli “strali” dei vari Grande, Tomassini e Marini, che comunque continuano a garantire doppie cifre e pallacanestro di assoluta qualità. Dove può migliorare, quindi, Rbr? Forse nella gestione dei possessi, perché capita spesso di perdere palloni anche non forzati dalla difesa, nell’attenzione ai tiri liberi, perché lasciarne otto sul ferro contro Cantù è stato sanguinoso, e nella tenuta fisica contro squadre più “grosse”, come possono essere Cantù, Fortitudo, Forlì. Se contro questi avversari non entrano le triple, allora possono iniziare i problemi perché nell’uno contro uno Rimini fa un po’ fatica, sempre tenendo presente che riempire la rosa di maggior talento a discapito di un po’ di fisicità (che Camara e Johnson, oltre a Marini, comunque garantiscono) è stata evidentemente una scelta ponderata in estate.
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