Dispersi sul Gran Sasso, il Soccorso alpino e la speranza: “In passato sono sopravvissute persone in condizioni estreme”
Non è impossibile che i due alpinisti di Santarcangelo siano ancora in vita. Nonostante l’esposizione a condizioni meteorologiche estreme come quelle che si sono abbattute sul massiccio del Gran Sasso, secondo il presidente del Soccorso Alpino regione dell’Abruzzo, Daniele Perilli, «non si può escludere che i due uomini siano riusciti a sopravvivere, magari mettendosi al riparo sotto la neve. In passato - puntualizza - ci è successo di vedere dispersi che contro tutte le aspettative hanno resistito in condizioni estreme ed erano ancora vivi quando li abbiamo recuperati».
Tuttavia, la situazione meteorologica che ha interessato il massiccio del Gran Sasso si è mantenuta proibitiva persino per i soccorsi. Il peggioramento che ha sorpreso Perazzini e Gualdi domenica pomeriggio mentre erano sulla via del ritorno non ha infatti mollato la presa per giorni, rendendo impossibili le operazioni di ricerca e salvataggio, che avrebbero potuto mettere a serio rischio l’incolumità dei soccorritori. «Non possiamo mettere a repentaglio la vita di decine di soccorritori. Chi fa soccorso sa che bisogna lavorare con sicurezza» afferma infatti il presidente del Soccorso alpino e speleologico, che aggiunge: «Stiamo valutando cosa fare. Dobbiamo avere una finestra di bel tempo. Faremo tutto il possibile».
Il sindaco Sacchetti
Viva, invece, l’apprensione di una comunità che si stringe intorno all’angoscia dei familiari. «Tutta Santarcangelo ha il pensiero costantemente in Abruzzo, lì dove si sono perse le tracce di Luca e Cristian - afferma il sindaco della città clementina, Filippo Sacchetti -. In strada, nelle piazze, sui social sono centinaia i pensieri, gli incitamenti e le preghiere per questi due ragazzi. Per loro e per le loro famiglie. Restiamo aggrappati alla speranza che possa arrivare presto la notizia tanto attesa. Da santarcangiolese e sindaco della città voglio ringraziare pubblicamente i soccorritori che in queste ore stanno adoperandosi in condizioni estreme mettendo a rischio la propria vita per cercare di salvarne altre».