Ravenna, picchiò e insultò infermiere impegnato in un soccorso: condannato

Ravenna
  • 12 marzo 2025

RAVENNA Un uomo di cinquant’anni, originario della provincia di Belluno, è stato condannato per aver aggredito un giovane infermiere che stava soccorrendo la figliastra. Era il 31 agosto di due anni fa quando, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la ragazza era stata coinvolta in un incidente stradale in motocicletta. Soccorsa, si trovava in barella quando il cinquantenne si era avvicinato a lei per parlarle. L’infermiere lo ha invitato a spostarsi per permettere a lui e al collega di caricare la ragazza in ambulanza. L’uomo ha reagito male, spintonando e facendo cadere il soccorritore e insultandolo pesantemente.

L’infermiere non ha perso la calma e ha continuato le operazioni di soccorso, ma ancora una volta il cinquantenne si è interposto tra barella e ambulanza, spintonando e minacciando ancora il professionista. Ci ha pensato la polizia locale, nel frattempo intervenuta sul posto, ad allontanare l’uomo. «C... vuoi, pezzo di m...? Vengo a casa tua a picchiarti»: questo il tenore delle offese rivolte all’infermiere, che si è poi fatto medicare al pronto soccorso. L’uomo gli aveva provocato una contusione alla spalla destra. Il giorno dopo si è recato dai carabinieri per sporgere denuncia. Nei giorni scorsi è arrivata la condanna tramite decreto penale. Al cinquantenne è stata comminata una multa di 720 euro dal gip per lesioni e minaccia aggravata.

L’infermiere, difeso dall’avvocato Luigi Filippo Gualtieri, ha espresso soddisfazione per l’esito del procedimento penale, auspicando che provvedimenti come questo si rivelino utili a contrastare le recenti derive di violenza nei confronti degli operatori. Proprio oggi si celebra, d’altro canto, la Giornata mondiale contro la violenza sui sanitari.

Sul tema della violenza contro gli operatori sanitari interviene anche la Cisl Fp Romagna. «In questi ultimi anni, il fenomeno è aumentato in modo preoccupante, come dimostrano i dati forniti dall’Ausl Romagna: nel 2023 sono state registrate 493 aggressioni (verbali e fisiche), mentre nel 2024 si è passati a 517». Il segretario parla di alcuni passi avanti fatti negli ultimi tempi (aumento della presenza delle forze di polizia, psicologo per assistere i degenti in PS), ma chiede altre azioni. «Non possiamo permettere che l’inerzia e la violenza prevalgano».

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