Ravenna, dopo il taglio dei pini parla l’agronomo: “Senza alberi strade più calde di 20 gradi”

Ravenna

RAVENNA - «Gli alberi sono alleati preziosi. Studi autorevoli hanno dimostrato che, nelle calde giornate d’estate, la presenza di specie arboree lungo le strade può abbattere le temperature anche di 10 e 20 gradi. L’entità dell’abbassamento delle temperature dipende dalla specie e dal suo sviluppo». Con queste parole il presidente provinciale degli agronomi, Giovanni Gualtieri, commenta l’importanza del verde in città, che può diventare un alleato fondamentale contro le isole di calore determinate dal cemento nei centri abitati. Il tema è tornato di attualità perché pochi giorni fa sono stati abbattuti in via Maggiore cinque pini per i quali il Comune ha rilevato importanti profili di cedimento.

«I cittadini fanno bene a rivendicare l’attenzione per gli alberi e sulla necessità di ripiantarli in caso di abbattimento - commenta -; ogni volta che tagliamo un pino di 40-50 anni d’età creiamo un gap di almeno un ventennio, visto che servirà più o meno questo tempo per poterlo rivedere cresciuto. Bene quindi che sulla questione di via Maggiore si sia attirato l’interesse dell’attenzione pubblica. Sicuramente dal Comune sono state fatte delle prove di trazione su quelle piante, ma se ci sono cittadini che sono scettici possono chiedere l’accesso agli atti in modo da verificare lo stato di salute sui pini che sono stati sacrificati».

Chiediamo a Gualtieri se i pini sono piante particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici e a forti fenomeni meteorologici: «Ogni pianta, se viene trattata nella giusta maniera, cresce nel modo corretto – risponde -. Bisogna avere rispetto per le specie vegetali. Hanno bisogno dei loro spazi, se invece attorno ci costruiamo marciapiedi, rifacciamo condutture, spacchiamo il cemento, allora possono subentrare problemi. Un esempio virtuoso sul nostro territorio è quello dei pini lungo viale delle Nazioni, a Marina di Ravenna, nel tratto tra il Park Hotel e piazza Dora Markus. L’intervento di riqualificazione risale al 2004 e vennero sostituiti i pini. A 20 anni di distanza possiamo dire che l’intervento venne effettuato con competenza e oggi quelle alberature sono cresciute in modo corretto. Credo quindi che abbia un senso ripiantare i pini, ma è chiaro che si deve tenere conto delle caratteristiche di queste piante e creare un progetto adatto a loro. Nel caso di via Maggiore, in ogni caso, servirà un progetto che dia una risistemata complessiva. Per così come è sistemata adesso la strada, temo che ogni alberatura si possa trovare sacrificata».

Gualtieri spiega che lo sviluppo delle radici dei pini segue dinamiche tutte particolari: «Con il passare degli anni, la radice principale dei pini viene sopraffatta dallo sviluppo delle radici laterali quindi occorre prestare molta attenzione nei lavori attorno a queste piante. Qualche tempo fa, ad esempio, in via Canale Molinetto sono stati rifatti i marciapiedi a pochi passi da un paio di pini. Probabilmenti i lavori hanno indebolito le piante e si è poi reso necessario l’abbattimento. Quindi, bisogna sempre prestare massima attenzione».

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