Longiano: il padre resta in cella, trasferito in Psichiatria il 28enne accoltellato

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  • 16 novembre 2023

Tentato omicidio da parte del padre (61 anni) che nel corso di una furiosa lite ha accoltellato il figlio (28 anni). Migliorano, almeno dal punto di vista delle ferite d’arma bianca, le condizioni del giovane di Crocetta finito in ospedale lo scorso 30 ottobre. Un cambio “di prognosi e di diagnosi”, quello avvenuto in questi giorni, destinato forse anche a mutare le pendenze accusatorie a carico del genitore, ancora detenuto da quella serata.

Il 28enne, che in un primo momento era stato ricoverato in rianimazione in prognosi riservata, ha visto prima lo scioglimento della prognosi ed il passaggio nel reparto di chirurgia d’urgenza dopo l’operazione chirurgica a cui era stato sottoposto, per limitare le lesioni a livello renale patite con la coltellata ricevuta. Adesso è uscito anche da quel reparto, ma non dal Bufalini dove attualmente è in un letto del reparto di psichiatria.

Una necessità di cure per avviarlo alla guarigione che avvalora ciò che dal primo istante la madre del giovane (nonché moglie dell’arrestato) aveva sostenuto. Oltreché la tesi da sempre perseguita dalla difesa del 61enne: ossia che colpendo con il coltello, il genitore si sia dovuto difendere dall’aggressione subita a sua volta ad opera del figlio. Una situazione che, se provata, alleggerirebbe non di poco il potenziale carico accusatorio nei confronti del padre, passando da “tentato omicidio” ad un “eccesso colposo di legittima difesa”, che ha potenziali pene finali di molto inferiori.

I fatti sono noti. Nella frazione di Crocetta di Longiano, nela serata del 30 ottobre l’attenzione del vicinato è stata richiamata prima dalle urla che provenivano dalla casa. Una vicina poi, in strada, ha visto il 28enne uscire ed accasciarsi in un lago di sangue. Allertate di conseguenza le forze dell’ordine ed il 118. Mentre il 28enne veniva preso in carico dai sanitari e operato d’urgenza al Bufalini, il 61enne, anche se ferito a sua volta alla testa, dopo aver rifiutato l’intervento dell’ambulanza era stato arrestato. I carabinieri di Longiano e Cesenatico, una volta ascoltato i racconti dei protagonisti e dei presenti e riferito il tutto alla Procura (pm Emanuele Daddi), per il 61enne avevano fatto scattare le manette per le quali il giudice ha deciso che debba restare in cella in attesa di giudizio.

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