Faenza, paura per la diffusione in città di un’erba infestante, può provocare patologie anche gravi

Ha assunto proporzioni imponenti, in centro storico, l’infestazione da Paretaia, un’erba selvatica molto diffusa, nota per i suoi effetti allergenici. I pollini dispersi nell’aria sono considerati tra i principali responsabili delle allergie stagionali, con percentuali che raggiungono anche il 25/30% di tali manifestazioni patologiche, non fosse altro per il lungo periodo di fioritura che va da marzo ad ottobre. Starnuti, congestioni nasali, prurito agli occhi e alla gola e in certi casi respiro sibilante e riflessi sul sistema gastrointestinale.
Il fenomeno è evidente soprattutto a ridosso dei muri più antichi (è detta anche erba muraiola), nelle fessure tra edifici e marciapiedi, ma anche ovunque vi sia un minimo di terreno dove affondare le radici.
Certe strade o luoghi presentano una proliferazione esponenziale, mai registrata a tali livelli: via Cavour, via Pascoli, via Santa Maria dell’Angelo, via Castellani, vicino a scuole, impianti sportivi, musei, chiese, monumenti, nei dintorni di palazzo Mazzolani, addirittura nel chiostro della Biblioteca per citare alcune zone colpite. In questi giorni il caso è esploso sui social con diverse segnalazioni e c’è anche chi si è rivolto al Corriere Romagna, come Domenico Guerra, veterinario in pensione, appassionato di botanica, preoccupato per gli effetti sulle persone: «L’unica soluzione – dice – è estirpare quest’erba sul nascere, prima che raggiunga altezze notevoli, prima che fiorisca e si propaghino i pollini, prima che formi enormi cespugli. Va mantenuta estirpata perché si moltiplica a vista d’occhio. Fino ad un paio di anni fa, in alcune strade della mia zona, mi sono occupato personalmente di sradicarla, ma ora con l’artrite che mi tortura non ci riesco più. Credo che la situazione sia sfuggita di mano. Ho una certa età e non ho mai visto una simile propagazione».
L’abbondanza è tale che la pianta pare offrire rifugio ai piccioni in punto di morte, infatti alcune carcasse sono state trovate nascoste tra le foglie e non rimosse da settimane. E questo oltre ai rischi di allergie, pone anche una questione igienica, oltre che di decoro, elemento fondamentale in una città d’arte. Ad avere inciso sulla quantità è forse stata la stagione che, viste le ingenti piogge, ha favorito una crescita eccessiva e probabilmente impedito interventi mirati.
Dal punto di vista sanitario, effettuando una ricerca sul web, si trovano allergologi che tracciano un quadro dei sintomi: nei casi più gravi può determinarsi addirittura uno “shock anafilattico”.
La prevenzione più efficace è “evitare l’esposizione all’allergene”. Come rimedio per chi è colpito “spesso occorre assumere farmaci adeguati a base di antistaminici prescritti da un allergologo”.