Cattolica, prova a buttarsi sotto il treno: "Così i carabinieri hanno salvato mia figlia"

«Nel mondo reale esistono i supereroi. Però invece di un costume, indossano una divisa nera e rossa con automobili inconfondibili, anch’esse nere e rosse. Loro sono i Carabinieri, ed è questo a renderli speciali. Non dimentichiamo mai che dentro a quella divisa c’è un essere umano che è pronto a dare la propria vita». Sono parole cariche di riconoscenza, quelle pronunciate dalla mamma della ragazza che, sabato scorso, proprio due carabinieri hanno salvato dal tentativo di interrompere per sempre la propria giovane esistenza, gettandosi sotto un treno.

«Grazie infinite»

«Voglio ringraziare il maresciallo Lombardi e il collega che era con lui per il gesto che hanno fatto – continua la donna -. Sono stati pronti e tempestivi, impedendo che potesse capitare l’irreparabile. In questo, come in altri casi, dimostrano come le forze dell’ordine, e in particolare i Carabinieri, facciano tutto per i cittadini». Una storia che ha anche un altro provvidenziale attore, il ragazzo che, dopo aver compreso le intenzioni della giovane, ha deciso di non voltarsi dall’altra parte, di non fare finta di niente, allertando invece le forze dell’ordine. Un gesto, quasi banale, quello di una semplice telefonata, che in questa circostanza è stata fondamentale per salvare una vita. A volte non basta la forza e la spavalderia dei vent’anni per essere al sicuro da ciò che di negativo si può incontrare lungo il cammino della vita. «Mia figlia soffre di depressione e ha disturbi d’ansia – racconta la mamma -, in passato è stata bullizzata e non si fida delle persone. Stava vivendo un momento di grande tristezza ed ha pensato, con quel gesto, di smettere di soffrire. Si è però resa conto di quello che ha fatto e mi ha rassicurato che non accadrà più. Spero che sarà così».

Istanti drammatici

Quanto accaduto nella giornata di sabato è scandito dal racconto dei presenti e dai ricordi. Minuti che sembrano dilatati ma che nel volgere di un attimo potevano diventare fatali. La ragazza, arrivata nel pomeriggio, intorno alle 17.30, poteva essere una delle tante pendolari che frequentano la stazione di Cattolica. Avvicinandosi e poi superando la linea gialla la giovane stava forse per mettere davvero in pratica i suoi propositi, attendendo un anonimo treno in transito già annunciato dalla voce dell’altoparlante. A cambiare le sorti di un gesto così definitivo, sono arrivati tre “angeli”: uno con uno smartphone e due con una divisa nera e rossa.

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