Un vino alla volta. Tutto l’Alto Adige da Nord a Sud

ALTO ADIGE. L’Alto Adige non è solo il luogo in cui sono nato e cresciuto; è la terra che mi ha formato, insegnandomi cosa significhi davvero conoscere un vino e il territorio che lo genera. Qui, ogni valle ha un’identità così precisa che è impossibile non sentirsi parte di un racconto più grande, fatto di tradizioni profonde e di una natura straordinariamente generosa. Crescere in Alto Adige significa respirare ogni giorno l’aria che sa di montagna e di mediterraneo insieme, vedere i vigneti che cambiano volto da una collina all’altra, scoprire che ogni vitigno trova la sua espressione migliore in un preciso angolo di questo territorio. È un microcosmo unico: in poco più di 5.000 ettari di vigneti si coltivano più di venti varietà.
Questa varietà non è casuale: è il risultato di un terroir che non smette mai di stupire, anche per chi come me lo vive quotidianamente. Abbiamo le montagne che proteggono dal freddo del nord, le correnti calde che salgono dal Mediterraneo, i suoli che cambiano nel giro di pochi chilometri – dal porfido della Valle Isarco al calcare della Bassa Atesina, passando per le argille di Bolzano e le sabbie della Val Venosta. Qui ogni vigneto è una piccola isola, con il suo microclima unico e le sue caratteristiche irripetibili. E poi ci sono le persone, i viticoltori, che lavorano ogni giorno per rispettare e valorizzare questa diversità, con una dedizione che si trasmette di generazione in generazione. In Alto Adige non si cerca di seguire le mode: si punta tutto sulla qualità, sull’identità, su vini che siano autentici specchi del territorio.
Valle Isarco: si parte
Partiamo dalla Valle Isarco, dove i vigneti si arrampicano su pendenze estreme, accarezzati da un clima alpino che regala freschezza e tensione ai bianchi come Riesling, Sylvaner, Kerner e Grüner Veltliner. Questi vini, minerali e vibranti, portano nel calice la precisione dei suoli di porfido e quarzo, con note di agrumi e pesca bianca. Proseguendo verso Bolzano, il paesaggio si apre e il calore si fa sentire: qui Lagrein e Schiava esprimono il cuore autentico della regione. Il Lagrein, con i suoi profumi di mora e spezie dolci, rappresenta la struttura e la profondità; la Schiava, invece, è la leggerezza della tradizione quotidiana, un vino che accompagna storie e convivialità. Non mancano i vitigni internazionali come Pinot Grigio e Sauvignon Blanc, che qui trovano un equilibrio perfetto tra eleganza e complessità.
Proseguendo verso la Val d’Adige, si entra in una terra dove il Pinot Bianco trova una delle sue espressioni più straordinarie. Qui, il fiume Adige crea un microclima unico, combinando le fresche brezze alpine con l’influenza calda del Mediterraneo, e i terreni calcarei e ben drenati esaltano la raffinatezza di questo vitigno. Fresco, elegante e ricco di sfumature minerali, il Pinot Bianco di questa zona si distingue per la sua complessità e versatilità, capace di accompagnare con grazia la tavola o brillare da solo. Accanto a lui, Chardonnay, Sauvignon Blanc e Pinot Nero completano il panorama enologico, ma è il Pinot Bianco a incarnare al meglio l’equilibrio e la precisione che rendono la Val d’Adige un luogo d’eccezione per la viticoltura altoatesina.
Direzione Sud
Continuando verso sud, nella Bassa Atesina, il paesaggio si trasforma ancora: il clima mediterraneo si fa più intenso, e Gewürztraminer, Pinot Nero, Merlot e Cabernet Sauvignon trovano il loro habitat ideale. Il Gewürztraminer, in particolare, è il simbolo di questa zona: aromatico, quasi esplosivo, con profumi di rosa e spezie che riempiono il calice di calore e profondità. Non meno importante è il Pinot Nero, che qui si distingue per finezza ed eleganza, con tannini setosi e freschezza vibrante. A ovest, nella Val Venosta, l’altitudine e i suoli sabbiosi creano condizioni estreme che plasmano vini di straordinaria purezza. Riesling e Pinot Bianco dominano, con acidità taglienti e profumi cristallini che raccontano la forza della montagna. Il Pinot Nero, sorprendentemente, regala qui interpretazioni sottili ed eleganti, quasi a voler sfidare la natura con grazia.
Attraversare l’Alto Adige da nord a sud significa immergersi in un racconto di diversità e carattere, scoprendo come ogni area racchiuda il meglio delle sue condizioni, trasformandole in vini che parlano di luogo e di identità. Questa terra non smette mai di ispirarmi, perché dietro ogni calice c’è un intreccio di lavoro, intuizione e rispetto per il territorio che solo chi qui è nato può davvero comprendere. È questo che rende l’Alto Adige una delle regioni vinicole più affascinanti al mondo: una varietà che non si impone, ma si rivela, un vino alla volta.
Eros Teboni