Verucchio, chiude l’ultima bottega in paese: «Più spese che guadagni»

Verucchio

VERUCCHIO. Chiude l’ultima bottega a Verucchio alta. Monta la protesta degli anziani e la giunta punta alla Tari ribassata a sostegno dei negozianti. Vendeva di tutto un po’ la bottega di Flavia Serra, dal pane fresco ai prodotti per l’igiene personale e la pulizia della casa. Nel 2019 ha riaperto il negozio, fondato da altri nel 1970, davanti al monastero delle monache, per poi trasferirsi nell’ex pizzeria, nel cuore di Verucchio alta. “Quello di aprire un’attività in un piccolo borgo era il mio sogno nel cassetto dopo essermi dedicata ai più disparati mestieri”, spiega la 52enne Flavia Serra che abita a Savignano e macina fino a cento chilometri al giorno in corrispondenza delle tre aperture pomeridiane a settimana. Tante le idee messe in campo, negli anni, dalla consegna a domicilio senza costi aggiuntivi, alla saracinesca alzata di domenica mattina fino alla vendita di piatti pronti. “Nel borgo antico di Verucchio alta - sottolinea ancora la titolare - il mio è l’unico negozio che offre pane fresco, oltre ai banchi di carne, formaggi e salumi”. Garantito anche un altro servizio a chi lo richiede: giornali e tabacchi che la 52enne acquista nella sua Savignano prima di mettersi al volante per recarsi al lavoro. Ma, nonostante gli sforzi, il richiamo delle sirene fra ipermercati e negozi vicino al lavoro “prima di tornare in un paese dormitorio”, le rendono impossibile proseguire. “Fosse per me - confessa - resterei fino alla pensione per servire la comunità di Verucchio, specie i più anziani che mi ricordano nelle loro preghiere. Purtroppo, però, le spese sono maggiori degli incassi e la questione economica pesa sulla vita familiare”. Una data di chiusura non è stata fissata ma è precluso “un futuro a lungo termine”. La certezza è che se va a malincuore da una gemma della Romagna “che merita ben più di una bottega”.

Contromosse

Sul tema interviene il vicesindaco con delega a impresa e sviluppo Paolo Masini. “In Valmarecchia - esordisce - la situazione di Verucchio non è la più grave. Detto questo, stiamo lavorando a quanto promesso in campagna elettorale, in base al nostro bilancio, ossia uno sconto sulla Tari per le aree con negozi di prossimità in affanno”. Il Comune “non può intervenire sulle attività di privati” ma l’auspicio è che la bottega in chiusura “trovi presto nuovi gestori”. Intanto la concorrenza dei centri commerciali “resta spietata e in vent’anni le botteghe in quella zona sono passate da quattro a una”. Per il Capoluogo si prospettano infine “misure alternative come la riapertura di bandi per offrire locali, di proprietà comunale, a affitto agevolato”.

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