Verucchio: Boar Skating resta quasi senza palestra, pronto il ricorso al Tar contro il Comune
Si sentono danneggiati e penalizzati da una delibera comunale che ha modificato il regolamento per l’assegnazione delle ore nelle palestre di Verucchio, passando da averne venti a due e mezza. Una decisione che ha portato la società di pattinaggio in linea, Boar Skating, a presentare un ricorso al Tribunale amministrativo regionale. «Tutto è iniziato alla vigilia del bando per l’assegnazione delle ore – spiega la vicepresidente Claudia Guidi – quando l’Amministrazione, con delibera numero 29 del 31 luglio 2023, ha introdotto come criterio principale per stilare la nuova graduatoria, quello della storicità».
In pratica, chi è sul territorio da più tempo (minimo cinque anni) gode di un punteggio più alto. E quindi di più ore. Ed è questo il motivo che ha portato al ricorso, perché la Boar Skating è stata fondata nel 2021 dopo che undici ragazzi, tutti atleti di alto livello, hanno lasciato l’altra società di pattinaggio presente sul territorio, la Roller Verucchio, perché gli intenti non erano più gli stessi. «Abbiamo ben 83 iscritti. Tra questi c’è anche Elena Bertozzi, la 18enne unica atleta azzurra di questa disciplina presente in tutta l’Emilia-Romagna. Organizziamo progetti con le scuole medie, superiori e diversi anche con le elementari. Abbiamo realizzato un progetto ad hoc completamente gratuito, finanziato dal ministero dell’Istruzione, e per il quale abbiamo ricevuto tanti complimenti ma che, guarda caso, non è stato rinnovato venendo cassato in piena estate senza che nessuno sapesse nulla. Prestiamo grande attenzione all’inclusività perché quello che ci interessa è solo il bene dei nostri ragazzi. In questi due anni abbiamo dimostrato di essere sempre pronti a collaborare e disponibili nel cercare di trovare una soluzione ai problemi. Nel 2021, per esempio, la società di pallavolo rimase fuori dal bando e ci chiese delle ore che noi le concedemmo. A parti invertite, questo non è accaduto, ma quelle ore erano le nostre».
Confronto col Comune
Quindi la richiesta. «Abbiamo provato ad avere un confronto con il Comune – continua –. Abbiamo chiesto alle altre società e solo quella di pallacanestro ci ha dato delle ore, ma sono tutte dopo le 20 e per regolamento non possono essere sfruttate dai più piccoli. Ci si può rendere conto da soli che in due ore e mezza non si può fare nulla e questo compromette l’attività degli atleti. Noi non vogliamo nulla di più di quello che ci spetta. Crediamo che il solo criterio della storicità sia penalizzante e preclusivo nei nostri confronti. Un regolamento dovrebbe tenere conto anche di altri aspetti: la professionalità, il numero di atleti iscritti, i progetti, la formazione dei suoi istruttori. Il nostro ricorso al Tar nasce solo e solamente perché vogliamo tutelare i ragazzi, mi auguro che il Comun e la Verucchio Sport che gestisce il tutto, capiscano che l’unica cosa che contano sono loro, i ragazzi».