Capodanno di sangue a Villa Verucchio, Ris al lavoro per stabilire la distanza da cui vennero esplosi i colpi mortali

Verucchio

Piombo, bario e antimonio. Sono questi i tre elementi che il Ris di Parma ha isolato ieri nei laboratori forensi alla ricerca dei quantitativi esatti utili a stabilire la distanza precisa da cui furono esplosi i colpi che la notte di Capodanno, a Villa Verucchio, uccisero il 23enne egiziano Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta. Fatti per i quali ora è indagato il maresciallo dei carabinieri Luciano Masini.

Il test dello stub è uno dei procedimenti scientifici più utilizzati per rilevare tracce di polvere da sparo su mani e vestiti. Quando un’arma da fuoco viene utilizzata, alcune particelle si depositano sui vestiti delle persone coinvolte nello scontro a fuoco e altre si disperdono. Quindi più particelle vengono rilevate e minore è la distanza tra i corpi e la pistola, ma allo stesso tempo, se vengono rintracciate poche particelle non è automatico che vi fosse maggiore distanza.

Risultati tra 30 giorni

Ieri si è iniziato quindi con i prelievi (per rilevare le tracce di polvere da sparo di un possibile sospettato si fa spesso affidamento al test dello stub) con le analisi che saranno quindi affidate ai carabinieri del Ris di Parma. Previsti 30 giorni per le relazioni, poi ci sarà il contro-esame dai periti nominati dalle parti. La Procura della Repubblica di Rimini, che ha aperto un fascicolo a carico del maresciallo Luciano Masini, difeso dall’avvocato Tommaso Borghesi, ha nominato come consulente tecnico balistico Paride Minervini. Il consulente invece nominato dalla difesa di Masini è Luca Soldati e quello della famiglia Satta, difesa dall’avvocato Alvaro Rinaldi, è il criminalista forense e perito balistico Luigi Bombassei De Bona.

I dettagli nel Corriere Romagna in edicola o nell’edizione digitale sul sito www.corriereromagna.it

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