Le albicocche di Romagna conquistano palato e mercato. Produzione frenata dal clima

Verde
  • 31 maggio 2024

Con oltre 300 ettari coltivati, la società Agricola Guidi è la maggior realtà italiana privata che produce albicocche. Le piantagioni si estendono dalle colline di Roncofreddo, dove vi è il quartier generale di Guidi, rinomata nel settore avicolo, fino a Carpinello di Forlì dove sono le produzioni più recenti e innovative. «Abbiamo appena iniziato i primi stacchi delle nostre albicocche della Romagna. Prevediamo però un calo produttivo a fine stagione a causa dell’andamento delle temperature nel periodo invernale». Umberto Benvenuti, direttore di stabilimento di Forlì, fa il punto della situazione della divisione ortofrutta, alla quale fanno capo i marchi Albisole e Terra di Romagna. «L’inverno è stato molto mite e le varietà più tardive hanno sofferto la mancanza di ore di freddo. Se sulle precoci non ci attendiamo troppe differenze rispetto a un’annata normale, sulle tardive si potrebbe avere un calo produttivo vicino al 30%. Purtroppo è da almeno 5 anni che fattori esterni condizionano la produzione. Gelate tardive, alluvione, insetti, temperature estreme: non è facile coltivare, al giorno d’oggi. Noi ci siamo attrezzati proteggendo i frutteti non solo con le reti, ma anche con le ventole antibrina. Ma, ci rendiamo conto, non sempre è sufficiente».

L’Agricola Guidi, che conta oltre 300 ettari di albicocche, punta sempre di più sulle rosse. «Anche quest’anno metteremo a dimora altri ettari sia in pianura a Forlì che in collina nella zona di Roncofreddo (Forlì-Cesena). Puntiamo sempre di più a varietà buone da mangiare, quelle che in questi anni hanno avuto il miglior riscontro dai consumatori. Per noi qualità significa, in concreto, elevato «Brix in equilibrio con la componente acida, e caratteristiche organolettiche costanti ogni anno». I clienti che acquistano le albicocche Albisole sono le catene della Gdo italiana e le principali in Europa. L’azienda Guidi sta investendo in 4 varietà di albicocche rosse che coprono il calendario da giugno a settembre. Ma non solo. «Stiamo continuando gli investimenti nelle susine e nei kaki. Le susine sono Stanley, Angeleno e October Sun e nel 2024 avremo un’elevata resa. Per i kaki, la tipologia è Rojo Brilante e, anche in questo caso, gli impianti sono in pianura, protetti con reti e dotati di fertirrigazione. Abbiamo anche rinnovato i marchi. Albisole è l’unico per albicocche e susine, con leggere differenze grafiche per diversificare le varietà. Terra di Romagna invece è il marchio per il resto della produzione: kaki e carciofi. Nel 2025 sarà infatti anche a regime la coltivazione di carciofi, a marchio “Terra di Romagna”» precisa il responsabile. «In questi giorni abbiamo iniziato i primi stacchi delle nostre albicocche e pensiamo di poter avere le prime quantità disponibili già per l’inizio della prossima settimana - conclude Benvenuti - con un prodotto che supera i parametri organolettici del periodo. Al recente Macfrut, fiera che ci ha soddisfatto molto per vivacità, organizzazione e visitatori, abbiamo mostrato i primi campioni e qualche novità grafica, che hanno riscosso davvero molto successo».

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