L’alluvione un anno dopo. La Romagna si rialza e pensa a come tutelarsi

Verde
  • 31 maggio 2024

Il ricordo, la sofferenza, la paura, il dolore per le vittime e una certezza: la Romagna non molla e vuole continuare a ricostruire. È trascorso un anno dall’alluvione e come ricorda la Regione sul suo portale, l’Emilia-Romagna ha dovuto fare i conti con le perdite irreparabili - le vittime, 17 persone, e 8,5 miliardi di danni certificati all’Unione europea, a causa delle precipitazioni senza precedenti e le conseguenti frane e allagamenti del maggio 2023. Danni ai privati, a infrastrutture, alle imprese, al settore agricolo, con decine di migliaia gli sfollati. Si è trattato d’altra parte «di un evento senza precedenti nella storia osservata», da quando nel 1921 si sono iniziati a raccogliere i dati idrologici, come si legge nelle conclusioni della Commissione tecnica coordinata dal professor Armando Brath. «Uno spartiacque tra passato e futuro nel settore della difesa idraulica e idrogeologica del territorio».

A dodici mesi dall’evento la Regione fa un bilancio degli interventi messi in campo, un lavoro di ricostruzione basato su criteri diversi dal passato e su metodologie coerenti con il mutato contesto climatico e ambientale. In particolare ora ci si sta concentrando sul Piano speciale definitivo, che verrà approvato dalla struttura commissariale entro giugno per poi iniziare un percorso partecipato con il coinvolgimento dei territori. Molto però è già stato fatto. Dai primi interventi urgentissimi sugli argini dei fiumi ai lavori di consolidamento dei versanti in dissesto a ridosso degli abitati, fino al miglioramento delle condizioni di deflusso dei corsi d’acqua. Nel complesso, sono 402 i cantieri in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile che interessano le province colpite di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Di questi, 130 sono già stati completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze, programmazione regionale anticipata e programmazione da altre fonti.

Gli interventi di somma urgenza in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sono in tutto 66 per oltre 97 milioni di euro. Gli interventi urgenti sui fiumi, tutti in realizzazione, sempre in capo all’Agenzia, sono 152 per oltre 137 milioni. A questi si aggiungeranno ulteriori 56 interventi per un importo di circa 140 milioni. Sul territorio interessato hanno operato quotidianamente oltre 10mila unità del Servizio nazionale di Protezione civile, tra cui 1.141 Vigili del Fuoco, 455 militari di Esercito e Marina, 926 carabinieri, 70 Guardie costiere, 592 poliziotti dello Stato, 159 Guardia di Finanza, 442 unità di Croce Rossa, 851 volontari nazionali, 764 volontari regionali e altri ancora.

Un capitolo quello degli angeli del fango, accorsi da tutte le regioni d’Italia con badili, stivali e laddove possibile sorrisi, per rimboccarsi le maniche e dare aiuto alla popolazione romagnola, che resta l’elemento di speranza e solidarietà più forte all’interno di una tragedia impossibile da rimuovere o dimenticare.

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