Emilia Romagna e Toscana unite per limitare e riciclare la plastica in agricoltura

Verde
  • 18 giugno 2024

L’utilizzo della plastica nel settore agricolo rappresenta un tema sul quale è ormai inevitabile riflettere, così da attutirne gli effetti e i contraccolpi sull’ambiente. Secondo un report Fao risalente al 2021, tra coperture per le serre e reti per la pacciamatura, sono oltre 12,5 milioni le tonnellate di plastica utilizzate ogni anno nel mondo, circa il 3,5% dei 359 milioni di tonnellate della plastica consumata annualmente in tutti i settori. In Europa il consumo si attesta intorno alle 700mila tonnellate. Per questi film, indispensabili sia in orticoltura sia in zootecnia, si prevede una crescita della domanda globale del 50%, stimando di arrivare a 9,5 milioni di tonnellate nel 2030.

Sviluppare soluzioni innovative per il riciclo e il recupero della plastica agricola diventa dirimente. Questo è proprio l’obiettivo di Water Way Plastic Free, accordo tra Anbi Toscana, Anbi Emilia-Romagna, Consorzio Cer-Canale Emiliano Romagnolo e Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud, basato su un progetto di Acqua Campus, che mira a promuovere il riciclo e il recupero della plastica utilizzata in agricoltura. I quattro enti coinvolti hanno siglato una Convenzione interregionale di sensibilizzazione contro l’abbandono della plastica nell’ambiente. Per raggiungere i “target” è necessario convincere gli addetti ai lavori a promuovere l’adozione di materiali, strategie e buone pratiche agronomiche, incentivando ove possibile l’impiego di prodotti innovativi come le bioplastiche, che hanno proprietà simili alle plastiche “tradizionali”, ma derivati da materie prime rinnovabili, biodegradabili e compostabili.

«La bioplastica è un materiale che potrebbe permetterci di ottenere risultati importanti nel rispetto dell’ambiente; questa intesa può aiutarci a creare un nuovo modello e auspichiamo che anche le aziende del territorio ne capiscano l’importanza» evidenzia Fabio Bellacchi, Presidente del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud. «Il progetto Water Way Plastic Free propone un diverso approccio culturale, incentivando l’uso di nuove pratiche agronomiche, favorendo il riciclo della plastica e l’utilizzo di quella bio. Si rivolge agli agricoltori come primi custodi dell’ecosistema. Ciascuno deve fare la propria parte: gli enti consorziali lo stanno facendo, ad esempio, adottando i criteri della manutenzione gentile dei corsi d’acqua e rendendo così compatibili i tempi dell’intervento umano con i ritmi della natura. Per questo non ho dubbi che l’esperienza di Water Way Plastic Free diventerà presto un progetto interessante per l’intera Penisola» commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi.

«Da oggi, il mondo consortile dell’Emilia-Romagna e della Toscana affronterà efficacemente la battaglia ambientale per la lotta alla plastica, grazie all’adozione di approcci innovativi e performanti, basati su bioeconomia ed economia circolare nel settore agricolo - conclude Nicola Dalmonte, presidente del Consorzio Canale emiliano-romagnolo -. Siamo determinati a vincere questa sfida, certi che i benefici saranno molteplici non solo per gli agricoltori, ma per l’intera comunità».

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