Dal bilancio di sostenibilità un “tesoro” per la Romagna

Dal bilancio di sostenibilità 2023 del Gruppo Hera, appena pubblicato, emerge una ricaduta importante per la Romagna: agli stakeholder del territorio è stato distribuito un valore economico pari a 450 milioni di euro. Ne abbiamo parlato con Filippo Bocchi, direttore Valore Condiviso e Sostenibilità del Gruppo Hera.
Bocchi, il vostro bilancio certifica numeri interessanti per i territori serviti: il valore economico distribuito nel 2023 dall’azienda è di 2,3 miliardi di euro. Una grossa fetta va alla Romagna: state investendo molto nei confronti delle comunità locali?
«Il nostro impegno verso le comunità locali è una priorità fondamentale. Siamo consapevoli della nostra responsabilità nei confronti dei territori in cui operiamo, soprattutto in Romagna, dove Hera ha radici profonde e dove l’anno scorso siamo stati testimoni di eventi drammatici come l’alluvione. Con il nostro bilancio di sostenibilità, abbiamo voluto mettere in luce in modo trasparente e chiaro i risultati raggiunti e gli obiettivi futuri. La ricaduta economica di oltre 450 milioni di euro in questo territorio dimostra il nostro impegno nel creare valore con le comunità, contribuendo al benessere e alla crescita del territorio. Sottolineo solo alcuni dati: nella provincia di Ravenna il valore distribuito è pari a 182,5 milioni e ci sono 646 dipendenti. A Rimini, a fronte di un valore distribuito pari a 127,2 milioni, ci sono 546 dipendenti. Infine, nella provincia di Forlì Cesena quasi 144 milioni di euro e 603 dipendenti. Nel complesso, nel 2023 sono state assunte quasi 150 persone. Numeri che sono il frutto di un modello aziendale che continua a valorizzare le persone e territori».
Dal bilancio si evince che una delle priorità del Gruppo Hera è la neutralità di carbonio. Quali sono state le principali azioni intraprese nel 2023 per raggiungere questo obiettivo?
«Nel 2023 abbiamo registrato una riduzione del 14% delle emissioni di gas serra rispetto al 2019, in linea con il nostro obiettivo di riduzione del 37% entro il 2030. Questi dati considerano sia le emissioni dirette del Gruppo sia quelle dei clienti che sono diminuite anche in conseguenza degli interventi di efficienza energetica, per effetto del clima e della variazione dei comportamenti. Anche nel 2023 abbiamo utilizzato esclusivamente energia elettrica rinnovabile per le nostre attività e abbiamo ridotto i consumi interni di energia del 7,6% rispetto al 2013».
Il bilancio di sostenibilità evidenzia anche risultati significativi nel recupero della materia, con un tasso di riciclo dei rifiuti urbani salito al 61%. Quali sono state le chiavi del successo in questo ambito?
«Per quanto riguarda la rigenerazione delle risorse siamo davvero molto soddisfatti: abbiamo infatti anticipato l’obiettivo dell’Unione Europea che aveva indicato di raggiungere il 60% entro il 2030. Sicuramente il merito va ad una combinazione di fattori: in primo luogo, c’è stata una forte sensibilizzazione della comunità sull’importanza del riciclo e della raccolta differenziata, supportata da campagne informative ed educative. Infine, la collaborazione con associazioni e onlus locali è stata fondamentale per avviare progetti di riuso, come il recupero di farmaci non scaduti e di ingombranti ancora in buono stato».
Guardando al futuro, quali sono i prossimi passi del Gruppo Hera?
«Aumentare dal 52% al 64% entro il 2027, superando il miliardo di euro, la quota di margine operativo lordo “a valore condiviso”, e cioè quella parte di margine operativo lordo derivante dalle attività di business che corrispondono anche agli obiettivi dell’Agenda 2030. Sicuramente un traguardo ambizioso, ma il nostro intento è quello di continuare ad investire in iniziative innovative e sostenibili che contribuiscano al benessere delle persone e dell’ambiente, dimostrando che è possibile fare impresa in modo responsabile e orientato al futuro».