Ucciso da una valanga, il grande cuore di Elia Della Corna

È morto inghiottito dalla valanga tra le Alpi dove aveva scelto di vivere. Il corpo senza vita di Elia Meta Della Corna, 37enne finanziere di Bertinoro in servizio alla caserma Entrèves che da circa 10 anni viveva in Val d’Aosta, è stato recuperato all’alba di ieri a 3.250 metri di quota assieme alle altre due vittime della spedizione, Sandro Dublanc, 44 anni, maestro di sci di Champorcher e Lorenzo Holzknecht, 39 anni, campione di scialpinismo.
Stava frequentando, infatti, una scuola per guide alpine quando, giovedì verso le 14, è stato travolto da una slavina sul monte Tsanteleina in Val di Rhemes al confine con la Francia. Un distacco improvviso che ha preso di sorpresa i quattro professionisti e non è stato fatale solo per l’istruttore del corso per guide alpine, Matteo Giglio, di 49 anni, che è riuscito a dare l’allarme. Fin dalle prime ore, purtroppo, le speranze di trovare Elia Meta Della Corna vivo erano flebili tra gli stessi familiari sconvolti dal dolore.
Una famiglia molto nota nella comunità di Santa Maria Nuova dove Francesco e Mariella Dalla Corna ha una casa famiglia da sempre aperta a chi ha bisogno. Elia stesso è stato accolto, assieme alla gemella Sara, quando aveva appena 6 mesi di vita. Un affido durato, poi, tutta la vita perché Elia ha scelto di rimanere fino ed oltre i 18 anni prendendo anche il cognome di coloro che, a tutti gli effetti, sono stati i suoi genitori che ora lo piangono straziati dal dolore.
Prima di intraprendere la carriera militare, Elia ha lavorato per tre anni alla concessionaria Opel Fratelli Magnani di Cesena come meccanico dopo il diploma all’Istituto professionale Comandini. Ha vinto, poi, il concorso per entrare nella Marina militare così come quello indetto dalla Guardia di finanza specializzandosi proprio nel soccorso alpino.
L’amore per il prossimo trasmessogli dalla sua famiglia lo metteva in pratica ogni giorno nel suo lavoro. Courmayeur dove viveva, negli anni lo ha visto protagonista di numerosi interventi di salvataggio e recupero di persone in difficoltà. Di fatto, Elia Meta Della Corna era guida alpina a tutti gli effetti ed il corso che stava terminando era l’ultimo step di un lungo percorso intrapreso con passione.
Questa mattina la famiglia Della Corna partirà da Santa Maria Nuova per raggiungere la Valle d’Aosta e stringersi attorno a Chiara, con la quale Elia si era sposato nel giugno 2017 proprio nella frazione di Bertinoro, e al nipotino Giorgio di appena 4 anni nato dalla loro unione.
Proprio recentemente, in occasione della Pasqua Francesco Della Corna aveva espresso al figlio Elia le sue preoccupazioni per il lavoro svolto. Lui lo aveva rincuorato pur essendo consapevole delle difficoltà del lavoro. «Ha fatto l’educatore in parrocchia per diversi anni, partecipando alla vita parrocchiale e diocesana – dice il fratello Mattia Della Corna –. Era un appassionato di bicicletta e moto da buon romagnolo. Un grosso pezzo del suo cuore è sempre rimasto aggrappato alla Romagna, lo diceva sempre».
«È un dolore troppo grande. Troppo – scrive la gemella Sara sui social che deve trovare la forza di affrontare questo lutto proprio mentre è incinta –. Il mio gemello era tutta la mia famiglia, tutta la mia storia, tutto il mio passato e presente. Eravamo noi. Ero io. Incredula che possa essere successo. A te che ai miei occhi sei sempre stato indistruttibile, infallibile, forte. Eri quella parte di me che ora non c’è più. Sento un vuoto incolmabile, una lacerazione profonda e talmente grande che mi sento veramente venire meno. Mi manchi da morire».
«Ti sei unito a Cristo nel giovedì di Pasqua. Ti immagino già a cantare le lodi a Dio. Il bene che c’è non è misurabile. Fratello mio ci incontreremo di là», ha scritto su Facebook il fratello Mattia. Non è mancato il cordoglio da parte del Comune: «Mi stringo alla famiglia Della Corna colpita da una tragedia che coinvolge tutta la comunità bertinorese e in particolare quella di Santa Maria Nuova – ha detto la sindaca Gessica Allegni –. Una famiglia da sempre vocata alla cura degli altri, come Elia, che ha fatto di questi valori il proprio progetto di vita. A loro giunga l’abbraccio e la vicinanza di tutta l’amministrazione comunale». La salma di Elia, assieme a quella degli altri due allievi del corso, è stata portata in elicottero all’aeroporto Corrado Gex di Saint-Christophe e sarà il pubblico ministero che ha in mano il fascicolo della tragedia a decidere se disporre o meno l’autopsia. Al momento la procura di Aosta, che ha aperto un’inchiesta, non ha formulato ipotesi di reato ma l’obiettivo è quello di ricostruire quanto accaduto per accertare eventuali responsabilità.