Volley A2 donne, Omag-Mt, tutto più facile con Ortolani in campo

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Il suo cuore e i suoi occhi sono ancora pieni di emozioni, per quello che ha vissuto in campo e per quello che ha visto fuori. Serena Ortolani, il giorno dopo aver compiuto i suoi primi 38 anni, ha deciso di farsi il regalo più bello: prendersi sulle spalle la Omag-Mt e trascinarla alla quarta finale di Coppa Italia di A2, domenica 9 febbraio all’Unipol Arena contro l’Itas Trento. Alla fine 53 palle attaccate, 29 punti realizzati, zero errori, zero muri presi, il tutto condito da due ace. E Busto si è dovuta inchinare alla prova monumentale dell’opposto ravennate: «Da soli non si vince, le vittorie arrivano solo quando hai una squadra che gioca d’insieme, l’una per l’altra, come abbiamo fatto noi - dice l’ex azzurra -. Se le mie compagne non avessero difeso, murato, alzato alla grandissima non saremmo qui a festeggiare questo traguardo. I miei 29 punti sono il frutto di tutte queste cose e il mio Mvp, alla fine, l’ho ceduto a Nicolini, perché dopo essersi lussata il mignolo della mano destra martedì, ha giocato una partita straordinaria. Esattamente come l’atmosfera che si respirava al palazzetto. Il nostro pubblico è capace di darti quel qualcosa in più che in campo si sente».

Una partita che è sempre stata in mano alla Omag-Mt. Anche quel secondo set vinto dalle bustocche è stata una gentile concessione delle marignanesi: «Era una gara alla quale tenevamo tanto e della quale parlavamo da tanto, infatti rimanere concentrate sul campionato non è stato facilissimo. Siamo partite bene e nel primo set abbiamo trovato tanta continuità. Nel secondo loro hanno cambiato fase e ci hanno un po’ sorpreso, ma alla fine qualche nostro errore è stato determinante. Poi nel terzo e nel quarto siamo state brave a restare sempre lì, determinate, sul pezzo anche quando loro si sono rifatte sotto non abbiamo mai perso la testa. Dall’inizio della stagione siamo cresciute tanto, soprattutto in sicurezza. Merito anche delle due sconfitte con Lecco e Costa Volpino».

Quella di mercoledì è stata la miglior partita di Ortolani in maglia Omag. Ciò che sorprende di questa campionessa senza fine è l’umiltà con cui si approccia alla pallavolo: «Andare in palestra, vivere lo spogliatoio, giocare la partita, oggi come allora mi fa stare bene. Devo lavorare tanto ma grazie anche al mio preparatore personale mi sento bene. La cosa che mi piace di più, è vedere il sorriso sulle labbra delle mie compagne, vale più di ogni punto».

Quattro scudetti, tre Champions League, una Coppa del Mondo e tanto altro, la bacheca di casa Ortolani è ricca di trofei. Eppure, uno, ancora manca: «La Coppa Italia di A2? Ci attrezzeremo per vincere anche quella. Trento, come Busto, è una squadra costruita per cercare di vincere il campionato. Forte in tutti i reparti, con pochi punti deboli. Non sarà facile, ma noi siamo pronte. Prima, però, c’è il campionato, adesso concentriamoci su Lecco».

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