Volley A2 donne, Omag-Mt in festa. Bellano: «Ma non guardiamo troppo avanti»

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Massimo Bellano, bentrovato e ancora complimenti per aver portato Omag-Mt a conquistare la seconda Coppa Italia della sua storia.

«Grazie dei complimenti, ma il merito è tutto delle ragazze che hanno giocato una gara di grande carattere e di grande maturità».

A questo proposito, è d’accordo nel dire che il risultato non è mai stato in discussione nonostante i parziali sembrano dire altro?

«Sinceramente sì. Nell’arco della partita non ho mai avuto un solo momento in cui ho pensato di poterla perdere. Neppure nel terzo set quando Trento ci ha rimontato dopo un’ottima fase di contrattacco sfruttando anche alcuni nostri errori sui quali stiamo lavorando da inizio stagione. Le ragazze erano tranquille e serene. E questa è un’altra cosa che mi ha fatto molto piacere perché alla vigilia un po’ di preoccupazione su come avrebbero potuto reagire nel vedere tutti quei tifosi al seguito, c’era. Il pericolo era che potessero essere schiacciate dalla responsabilità. Invece mi hanno dato prova di un altro step superato. Sono state brave a trasformare tutto in energia positiva capendo la loro forza. Ora l’unica cosa che non deve assolutamente accadere è che questa consapevolezza si possa trasformare in presunzione, altrimenti rischiamo di perdere come è successo con Brescia. Massima umiltà e continuiamo a lavorare come stiamo facendo».

Per lei è una bella rivincita dopo un periodo non proprio facilissimo.

«No, nessuna rivincita. Anzi, chiudiamo subito questo argomento perché non voglio che si perdano sensazioni e soddisfazioni bellissime. Per la società in primis. San Giovanni in Marignano da nove anni sta disputando un campionato non facile come quello di A2 e lo sta facendo sempre con grandi risultati, non facendo mai il passo più lungo della gamba, con budget non certo faraonici. Ma quando hai le competenze giuste, quando riesci sempre a creare gruppi dove si pensa come prima cosa allo stare bene insieme, allora arrivano successi come quello di domenica. E poi sono felice per i nostri straordinari tifosi e per la squadra che l’ha voluto fortemente. In campo è successa una cosa che in pochi hanno colto: chi non era al meglio ha avuto l’umiltà e l’intelligenza di mettersi al servizio delle compagne e questo è un altro segnale della grande crescita di queste ragazze straordinarie».

Ragazze che quando lei è arrivato erano praticamente già tutte inserite nel roster. Almeno le titolari. È stato difficile l’approccio?

«Non è un segreto, lo sanno tutti, questa è una squadra costruita per Bertini. Quando Matteo ha preso altre strade (diventando il nuovo direttore tecnico di Bergamo, in A1, ndr) e ho saputo che c’era questa possibilità, ho analizzato bene le cose e nel momento che ho detto di sì ho fatto subito mia questa squadra che è molto equilibrata in ricezione e nella fase di muro-difesa. Un grazie va a tutte loro per la disponibilità che mi hanno dato, e che mi danno, ogni giorno in allenamento».

Lo sa che adesso tutti vogliono la promozione in A1?

«Calma, calma. Manca ancora tanto. Noi dobbiamo rimetterci in marcia come abbiamo fatto fino adesso, guardando di partita in partita senza andare troppo avanti. Anche perché dovremo essere brave a gestire le energie visto che giocheremo tanto e viaggeremo tanto».

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