Jack Sintini, dal volley alla vela: “In barca con Cayard, un sogno realizzato”

Volley

Per un uomo di sport come Giacomo Sintini trascorrere una settimana a stretto contatto con uno dei monumenti della vela, Paul Cayard, è stato come vivere un sogno. L’ex pallavolista, campione d’Italia a Trento nel 2013 dopo aver sconfitto l’anno precedente un tumore al sistema linfatico, nello scorso settembre è stato infatti uno dei componenti dell’equipaggio dell’ex condottiero del Moro di Venezia e di un altro mostro sacro della vela, Tommaso Chieffi, nella Rolex Swan Cup di Porto Cervo, in Sardegna. Una competizione, questa, che ha visto la partecipazione di circa cento yacht e più di settecento velisti, con la particolarità di dover schierare nelle imbarcazioni anche professionisti del mondo aziendale.

Professionisti e non

Come lo spiega lo stesso Sintini, «questa esperienza faceva parte di un evento sponsorizzato dalla mia azienda, la Randstad. Si è trattata della prima volta che ho partecipato a una regata di questo livello e quindi ho cercato di fare meno danni possibili – scherza – come cadere in acqua e non farmi male, obbedendo agli ordini di chi era ben più esperto di me. In un contesto meraviglioso come quello di Porto Cervo, è stato bellissimo fare parte di un equipaggio composto da professionisti come Bermudez, Michetti, Chieffi e Cayard».

Non capita certo tutti i giorni di stare a stretto contatto con il tattico e lo skipper del Moro di Venezia vincitori nel 1992 a San Diego della Louis Vuitton Cup. «Paul e Tommaso sono persone di altissimo livello, grandi professionisti con cui si è creato un bel rapporto perché siamo stati insieme sette giorni, di cui sei in barca per almeno cinque-sei ore quotidiane. I pasti li abbiamo fatti tutti assieme, quindi è diventato anche un bel momento di condivisione».

Un periodo lungo, in cui c’è stata anche la possibilità di condividere i ricordi di un periodo della propria vita molto bello. «Io ero giovanissimo – Sintini apre i cassetti della memoria – e guardavo le regate con il mio papà. È stata la prima volta che mi sono interessato la vela e mi ricordo un Cayard con i baffi alla Magnum P.I. Ne abbiamo parlato con un misto di gioia e di nostalgia e ho detto a loro che ho giocato nelle giovanili del Messaggero proprio in quegli anni. In un certo modo, eravamo legati a distanza dai vari progetti sportivi di Gardini e del Gruppo Ferruzzi. Anche loro hanno parlato degli aneddoti di quando erano in barca. Ho vissuto dei bellissimi momenti e di certo resteremo in contatto. Avremo di sicuro opportunità future per vederci e realizzare altri progetti insieme».

Lotta ai tumori

Oltre a essere un professionista affermato nel mondo del lavoro (ricopre il ruolo di Head of Randstad training & regional sales manager) e un campione della pallavolo (per lui anche 77 presenze in nazionale), “Jack” è anche da tempo impegnato nel sociale con una realtà benefica da lui fondata nel 2012, l’Associazione Sintini, che si occupa di raccogliere fondi per la ricerca medica contro leucemie e linfomi e per l’assistenza in campo onco-ematologico. «Grazie alla generosità della Legavolley, abbiamo la possibilità di essere partner benefico e solidale della Supercoppa e Coppa Italia di pallavolo, dove noi abbiamo visibilità grazie ai led luminosi a bordo campo, a uno stand dove poter dare materiale informativo della nostra associazione, raccogliere disponibilità di volontari e fondi. Una bellissima opportunità che ci viene data da più di dieci anni, una partnership che per noi è preziosissima – termina Sintini – e che ci permette di dare un nostro contributo alla lotta contro i tumori, con donazioni agli ospedali e numerose iniziative».

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