Carpena e Viserba trampolini di lancio per Musetti e Jasmine Paolini
Si può dire che Lorenzo Musetti sia nato e rinato, ad altissimi livelli, sui campi del Villa Carpena di Forlì. Proprio sui campi in terra rossa del club romagnolo il 22enne di Carrara ha ottenuto il suo primo grande exploit tra i professionisti.
Il talento toscano veniva dal successo del 2019 negli Australian Open Juniores, ma era un torneo giovanile quindi tutto da verificare tra i Pro. Nel 2020 avvio promettente, poi accadde tutto in quel magico mese di settembre: il 14 settembre, superando il tabellone cadetto degli Internazionali d’Italia, posticipati a causa del Covid, al quale partecipa grazie a una wild-card, conquista per la prima volta l’accesso al tabellone principale di un torneo Masters 1000, sconfiggendo nell’ordine Bernabé Zapata Miralles, Leonardo Mayer e Giulio Zeppieri. Nel primo turno del tabellone principale elimina in due set lo svizzero Stan Wawrinka, n.17 del mondo e testa di serie n.10, e nel secondo Kei Nishikori. Si ferma al terzo turno, battuto da Dominik Koepfer. Il 21 settembre raggiunge la posizione numero 180 del ranking mondiale.
La consacrazione in Romagna
La settimana successiva conquista il suo primo titolo Challenger Atp in carriera, agli Internazionali di Forlì ai quali partecipa con una wild-card. Al primo turno sconfigge il georgiano Tejmuraz Gabašvili in due set, negli ottavi la spunta in tre set sulla testa di serie numero 1 Frances Tiafoe, vincendo una partita di straordinaria qualità. Nei quarti concede appena quattro giochi ad Andreas Seppi e nel penultimo atto supera Lloyd Harris ritiratosi nel set decisivo. La finale lo vede trionfare sul brasiliano Thiago Monteiro al termine di due tie-break.
Quello che stupiva in questo successo non è tanto la vittoria in se, ma la straordinaria creatività di Musetti, la sua facilità nel rendere facili e naturali anche i colpi più complessi. Si è avuta la netta sensazione che era nato un campione, anche sicuro dei propri mezzi se in una conferenza stampa dopo i quarti disse: “Penso di vincerlo io il torneo”.
Arriva la doppietta
Una volta affermatosi Musetti tornò a giocare il Challenger Atp di Forlì nel 2022, in un momento un po’ delicato della sua carriera. Ebbene proprio al Carpena il carrarino riprese la corsa ai quartieri alti della classifica vincendo davanti ad un pubblico record il torneo per la seconda volta. Non fu facile, in tutte le partite Musetti fu costretto al terzo set, compresa la finale vinta su Francesco Passaro. Ma proprio dal Carpena l’azzurro prese la rincorsa che lo portò tra i primi 30 del mondo a fine anno.
Jasmine, proprio una bella fiaba
Tutto iniziò nel 2014, Jasmine Paolini aveva 18 e si presentò a Viserba per giocare il torneo Itf Women’s Tour, allora targato “Olaraga Cup” con montepremi di 10.000 dollari. In finale perse il primo game contro Anna Giulia Remondina, poi infilò un terrificante 6-1, 6-0 alla giocatrice di Massa. Jasmine ci aveva già provato l’anno prima, ma era stata sconfitta in semifinale da Alice Balducci, attuale maestra e direttrice tecnica alla Federazione sammarinese che poi vinse il torneo. Quello colto nel 2014 a Viserba non fu il primo successo internazionale della giocatrice toscana che l’anno prima aveva vinto l’Itf di Locri, ma è dalla Romagna prese la rincorsa verso il grande tennis.
Oltre le previsioni
Che potesse arrivare tra le prime cinque giocatrici del mondo e in finale a Parigi e Wimbledon era onestamente difficile da pronosticare, che potesse diventare un’ottima giocatrice erano in molti a scommetterlo. Di lei colpiva la velocità, di braccia e di gambe, colpi magari non pesantissimi (che poi lo sono diventati) ma di grande profondità e dinamici, sapeva far scorrere la palla e appoggiarsi alle bordate delle avversarie. Al microfono Jasmine disse che sarebbe tornata a Viserba anche nel 2015, ma per il momento la fiaba si interrompe qui. Perché quella fu l’ultima edizione degli Internazionali di Viserba. Ora però si riparte, tra pochi giorni al Tc Viserba tornerà il grande tennis con la Rimini Cup, torneo Itf Women’s Tour dotato di un montepremi di 15.000 dollari.
Si riparte nel nome di Jasmine, l’ultima vincitrice del torneo, l’ultima giocatrice che ha alzato la coppa sul Centrale di via Marconi.
Un altro quasi romagnolo
Ma dietro le imprese di Jasmine Paolini c’è anche un’altra storia romagnola, quella di Renzo Furlan il suo coach. L’ex davisman qui in zona ha tanti amici perché ha difeso i colori del Ct Massa per quattro anni in A2, dal 2006 al 2010. Arrivò in Romagna grazie all’amicizia con Michele Montalbini e fu un colpo di fulmine: il Ct Massa diventò il suo Circolo in tutto e per tutto, fece anche il testimonial nell’evento “Un campione per amico” che si svolgeva durante il torneo Open. Con un coach del calibro di Furlan, il cammino nel grande tennis della Paolini è stato molto più semplice e dalla Romagna si guarderà oggi la finalissima di Jasmine con la ceka Krejcikova con straordinario affetto.
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