Tc Riccione, priorità alla scuola tennis come scelta aziendale ben precisa
Il Tennis Club Riccione ha appena archiviato l’organizzazione di un torneo di successo, la sesta edizione dell’Open Memorial “Piero Serafini” e si tuffa già nel nuovo anno con un lungo elenco di progetti e programmi tecnici, supportato in questo dallo straordinario momento del tennis azzurro che si fa sentire come non mai sui Club del territorio.
Il presidente Moreno Pecci spiega le prossime tappe del Tc Riccione. «Siamo al termine del mio secondo mandato, mi ricandiderò con il gruppo di amici per le elezioni di gennaio. Dopo otto anni si può fare un bilancio piuttosto preciso, ho preso il Circolo in condizioni normali, ora siamo al 20° posto tra le Top School in Italia. E’ stato un percorso splendido, in crescendo, è aumentata la qualità e la quantità in maniera notevole. Ma il Tc Riccione è partito con i suoi programmi prima di questo momento in cui il tennis sta letteralmente volando».
Poi il presidente snocciola i numeri. «Abbiamo 72 agonisti e 100 ragazzi nella scuola tennis, siamo in grado di mettere in campo quest’anno 17 squadre, in più abbiamo giocatori che sono passati dal livello provinciale al Tennis Europe. Il Tc Riccione è un circolo di una piccola città che riesce a competere con i club di valore nazionale, in regione siamo tra i circoli più stimati».
Pecci continua la sua disamina. «La nostra è stata una scelta aziendale ben precisa, abbiamo scelto la scuola tennis come ‘core business’, non facciamo nemmeno più il corso adulti, ma abbiamo voluto migliorare la qualità della scuola, è stata una cosa voluta, una decisione forte ma nostra, all’epoca sembravamo matti, ma questo progetto ha pagato. A questo aggiungiamo che c’è stato un trasferimento quasi naturale degli adulti dal tennis al padel. Ma come ho detto è stata una scelta che ha pagato. Adesso il problema è che non possiamo fermarci qui, dobbiamo andare avanti, dobbiamo cercare di rimanere almeno su questi livelli e studiare cose nuove per capire cosa avverrà da qui in avanti. Ora è facile avere un numero rilevante di bambini, ma dobbiamo capire quali saranno i prossimi progetti. A mio parere l’unica cosa che ti può far crescere è andare a chiedere a chi ha più conoscenze di noi, la sfida del futuro è la collaborazione con i Circoli, unire le forze, le conoscenze. Il futuro è una sinergia stretta con una scuola più forte della nostra, al limite anche straniera».
Sui programmi del 2025 Pecci non ha dubbi. «Confermiamo i due Open, quello di Pasqua e quello di Natale, così come il torneo di luglio giovanile, il 4a categoria a maggio, il torneo Veterani, speriamo di confermare il Macroarea giovanile che nel 2024 ha avuto un bel successo. Ma abbiamo anche tante squadre, passa da lì la strada per crescere perchè ti confronti con i migliori in Italia, quest’anno abbiamo portato due squadre alla fase di Macroarea, dopo essere stati vicecampioni d’Italia nel 2011, 2013, 2014 e 2016, è un passaggio obbligato e di sviluppo, anche perché dà senso di appartenenza, faremo inoltre il campionato di serie C, sia maschile che femminile».
Lo staff tecnico comprende il tecnico nazionale Federica Cerri, i maestri Fabrizio Serafini, Massimiliano Botticelli, Toni Lo Paro, Luca Marco Casanova, l’istruttore Nicolas Spimi, i preparatori Mauro Casalicchio, Daniele Sammaciccia e Roccaldo Solimena.
Dal tennis al padel il discorso di qualità non cambia. «Sul padel c’è un bel movimento, anche a livello giovanile abbiamo circa 25 bambini all’accademia del padel, non è facile averli, la nostra prima squadra in serie C e Matteo Bartolini si laureato campione italiano Over 55».
Infine sulle strutture: «Nel caso di rielezione cercheremo di rendere il Club più green possibile».
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