Rugby, la rivincita tricolore di Nardo Casolari
La parabola di Nardo Casolari è di quelle da romanzo, perché nel giro di pochi mesi è passato da un letto dell’ospedale a festeggiare uno scudetto importante, quello del rugby, con il Calvisano. Sono le storie che solo lo sport sa regalare e solo i più forti, e il riminese è uno di questi, sanno conquistare. Intanto un po’ di storia, perché Nardo parte da Rimini e poi fa tanta gavetta in giro per l’Italia: Romagna, Firenze, L’Aquila, Accademia Francescato e Lazio prima di meritarsi la chiamata di Calvisano. In mezzo anche quella della Nazionale Under 20.
Una sera di dicembre del 2017 durante un allenamento, Nardo accusa un malore e viene ricoverato d’urgenza. Il riminese deve rimanere un mese immobile a letto, ma ce la mette tutta e lentamente torna il giocatore talentuoso e determinato che tutti conoscono. Il 9 gennaio di quest’anno, dopo uno stop di 13 mesi, è tornato ufficialmente in campo, a disposizione della sua squadra e da quel momento è stato tutto un crescendo di prestazioni: «Dopo quel che mi è successo avevo tanta voglia di recuperare, sapevo di avere le potenzialità ma finora mi era mancato il tempo effettivo di gioco, mi era mancata la possibilità di mettermi in mostra e devo dire che ho messo insieme finora uno dei tempi più lunghi di gioco. In questo modo mi sono conquistato un posto da titolare fisso, fino a disputare la finale, è stata un’emozione grandissima, per me è stata veramente una rivincita dopo tutto quello che mi era successo».
Anche perché i sacrifici non sono stati pochi per arrivare a questo punto: «Sì, ho girato parecchio, non è facile ogni anno ripartire da una città diversa, ma penso che sia la vita di tutti gli sportivi e questi sacrifici ti fanno crescere come persona e come giocatore. Poi quando c’è la passione si supera tutto».
Intanto Casolari si pone già nuovi obiettivi: «Mi piacerebbe molto fare il Permit Player Pro 14, come primo passo. Mi piace pormi un obiettivo al mio livello, non troppo grande. Quindi il primo passo che vorrei fare è qualche partita in Pro 14, poi la nazionale maggiore che penso sia il sogno di ogni giocatore. Intanto ho firmato con il Calvisano anche per le prossime due stagioni».
I guai fisici sono solo un brutto ricordo: «E’ stata una prova molto importante da affrontare, mi ha fatto crescere come uomo e come atleta, adesso sono più forte di un anno fa».
Per finire un occhio su dove è iniziata la sua avventura, il movimento rugbistico riminese: «So che si stanno impegnando molto per migliorare la base, ma so anche che non è un compito facile».