Superbike, Bulega è il futuro mentre Rinaldi dovrà “scendere” in Supersport

Moto
  • 22 ottobre 2024

La Superbike ha chiuso domenica il campionato mondiale 2024 lanciando due campioni, riscoprendone altrettanti, rimandando altri due senatori al 2025, mentre lascia fuori un settimo asso.

Da pilota a campione
Una realtà che pone un interrogatorio ormai di moda: cosa serve realmente per passare da ottimo pilota a campione?

Toprak Razgatlioglu e Nicolò Bulega si sono sfidati dall’inizio dell’anno per il titolo iridato e hanno dimostrato di essere entrambi vincenti e anche in odore di MotoGp.

“El turco” ha centrato il secondo titolo iridato dopo quello del 2021, mentre il riminese, salito nella classe regina delle derivate, dopo essersi laureato campione della Ssp 600, è stato in grado di mettersi dietro i mostri sacri della categoria a cominciare dal suo compagno di team e suo capitano, Alvaro Bautista.

Danilo Petrucci e Andrea Iannone si sono fatti riscoprire dal grande pubblico: il primo dopo un passaggio nella Sbk americana, il secondo dopo quattro anni di stop forzato.

Il tutto mentre i senatori Alvaro Bautista e Jonathan Rea hanno vissuto una stagione senza acuti e Michael Ruben Rinaldi non riesce più a trovare spazio nella Sbk dopo 221 gare nella categoria dal 2018 alla tappa di Jerez.

Campioni per la MotoGp
Raz ha centrato il secondo titolo iridato e lo ha fatto con la Bmw: un miracolo. Perché? La casa tedesca aveva investito milioni di euro in questo campionato per tantissimi anni e nel 2012 era arrivata al terzo posto con Marco Melandri in sella. Sinceramente però sembrava poco competitiva. L’arrivo di Toprak ha cambiato la musica ed è diventato il “re Mida” delle derivate di serie.

Ma dov’era finito il turco dopo il titolo vinto con Yamaha nel 2021? Semplice, era rimasto nel box della casa giapponese centrando due volte il secondo posto assoluto, ma sentendosi poco supportato. I ben informati narrano che alla fine dello scorso anno, Kenan Sofuoglu, l’ex supercampione Supersport che ha lanciato Raz e ne cura tuttora gli interessi, avesse chiesto a Yamaha un aumento di ingaggio, sentendosi rispondere picche.

Era andato così a bussare a casa Bmw che aveva garantito il milione di euro richiesto da Kenan. A quel punto Yamaha avrebbe rilanciato, ma troppo tardi per Kean e Toprak che si erano sentiti sottovalutati.

Diciamo che un percorso simile per alcuni passaggi può andare anche per Bulega. Dopo diverse stagioni in Moto3 e Moto2, il romagnolo è arrivato nella Sbk con le proprie azioni al ribasso e il morale sotto i tacchi, ma Aruba ha creduto in lui facendone il fulcro del suo progetto Supersport con la Panigale V2. Una stagione di rodaggio e un 2023 da campione l’hanno rilanciato e il resto è storia recente.
La trasformazione
Cosa ha rilanciato questi due piloti? Raz si è subito sentito al centro di un progetto e Nicolò idem. Pare che il turco sogni il grande salto in MotoGp: nel 2025 sarà ancora in Superbike poi potrebbe anche convincere a farlo la stessa Bmw.

Nicolò potrebbe farlo prossimamente, se verrà chiamato dalla Vr46 (è stato un pilota Academy) per sostituire Fabio Di Giannantonio, fermo per un’operazione alla spalla.

Vecchietti rilanciati
Andrea Iannone è approdato alla Ducati Go Eleven dopo quattro anni di stop, il pilota di Vasto ha dimostrato di saper andare ancora forte in moto e di non essersi fatto distrarre troppo dal gossip e dalla vita mondana di cui è diventato un grande protagonista. In Ducati sarebbero curiosi di rivederlo anche in sella a una MotoGp. In fondo è stato uno dei pochi capaci di far bagarre con un certo Marc Marquez.

Anche Petrucci è riuscito a tornare ai vertici, al secondo anno con la Ducati Barni e malgrado le conseguenze di un terribile incidente in allenamento con la moto da cross. Entrambi hanno avuto l’appoggio dei loro team clienti incondizionato.

Senatori in crisi
Il 2024 ci ha regalato momenti di difficoltà per Alvaro Bautista e Jonathan Rea: due campionissimi della categoria: il primo messo in crisi forse dall’arrivo di Bulega, il secondo da un passaggio a una Yamaha in cui non è certo il re come era con la Kawasaki. A entrambi è mancato qualcosa e questo ha incrinato la fiducia nei loro mezzi. Eppure insieme hanno nove titoli mondiali.
Rinaldi, da nuovo che avanza a... baby pensionato

Ai saluti Michael Ruben Rinaldi: un grande talento, avversario di Razgatioglu nelle categorie minori e per alcune stagioni pilota ufficiale Ducati. Con la Panigale V4 del Motocorsa il romagnolo non si è trovato. Un feeling mai sbocciato e i risultati ne hanno risentito. Michael forse non è ancora maturato quanto potrebbe. Il team Aruba l’aveva sempre coccolato: forse troppo e lo stesso Rinaldi non ha mai creduto nemmeno Rinaldi fino in fondo di essere diventato grande. Farà un passo indietro in Supersport, trovando una squadra in cui crede e che crede in lui: ecco la differenza fra campione e delusione.

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