Reggiani: «Il Mondiale adesso è diventato una partita a tre»

Moto

«Marc Marquez è l’uomo del momento e ora il mondiale è una partita a tre”. Non ha dubbi Loris Reggiani, che è sempre impegnato a costruire le sue motociclette elettriche Thunder, ma continua a seguire la MotoGp. L’occhio attento dell’ex pilota e commentatore è utile, per capire meglio cosa sta accadendo in pista.

Questa stagione le sta piacendo?

«Mi piace. È più o meno come quella del 2023 con un Marc Marquez in più. È quasi banale dirlo, ma ha preso bene le misure alla Ducati e, più a Misano che ad Aragon, ha dimostrato che c’è».

La tensione del pubblico italiano contro il pilota del Gresini Racing è alta, sembra per il finale 2015, ricordato recentemente da Valentino Rossi, che ne pensa?

«Marc è l’uomo del momento ed è giusto che si straparli di lui. Se i giornalisti chiedono ancora a Vale del 2015 che deve dire? Marc è stato protagonista di una vergogna del motociclismo. Non può essere Rossi a chiuderla. Al massimo la riappacificazione può partire da Marc, convocando una conferenza e spiegandosi. Del tipo: “Avevo 20 anni, ero ultra competitivo e ho fatto una stupidaggine” ma non può essere certo Valentino a fare il primo passo».

Lo scorso anno, prima di Misano, disse che Jorge Martin la stava deludendo e, in effetti, lo spagnolo del Prima Pramac cambiò marcia: lo vede ancora cresciuto?

«Dalla metà della scorsa stagione, quando fece un cambio di passo, no. È uno dei talenti più forti, ma continua a fare sempre gli stessi errori».

Il terzo candidato al titolo è il campione in carica Pecco Bagnaia, come lo vede?

«Rispetto a Martin si riprende da una battuta di arresto in tempi più brevi, anche dal sabato alla domenica. È il favorito per il titolo. Politicamente non so se la Ducati abbia piacere di far vincere un campione che poi va via (Martin in Aprilia nel 2025 ndr) anche solo con il pensiero, a Borgo Panigale, non vorrebbero il numero 1 su un’altra moto. Credo che Martin non abbia alcun tipo di aggiornamento dal Mugello: un pilota che se ne andrà, in un team che farà la stessa cosa».

Stesso discorso per Enea Bastianini? Il riminese appare un po’ discontinuo non crede?

«Enea fa parte del team interno e continuerà ad avere aggiornamenti. Faccio fatica ad inserirlo nella lotta al titolo, perché lo vedo troppo indietro. Continua ad essere incostante come era in Moto 3. Marc gli è vicino, ma sbaglia meno, e poi appare forte in tutti i circuiti».

Marco Bezzecchi, invece, ha faticato con la GP 23, solo problemi con la moto o anche pressione per la sfida con Marquez e con Di Giannantonio?

«Difficile entrare nella testa dei piloti. Credo che il problema siano queste gomme nuove che non riesce a digerire. La verità, poi, la sa solo Bez e se ha sentito pressione dagli altri magari nemmeno lui, perché quando accade non ne sei consapevole».

Pecco ha accusato molto il contatto con Alex Marquez: perchè Marc sarà in Lenovo nel 2025?

«No, l’ha accusata perché ha perso punti importanti. Sull’incidente ho un’opinione chiara: la colpa del contatto è di Alex, ma Pecco è stato superficiale. Quando passi un avversario così, rischi: può cadere frenando e travolgerci o non frenare, come ha fatto lo spagnolo».

Dopo un inizio di stagione in cui Aprilia vinceva in qualche GP e Ktm-GasGas sembrava forte, il dominio Ducati ora è incontrastato?

«Non ricordo che la Ducati non sia stata vincente dall’inizio, Aprilia ha vinto con le prove estemporanee di Vinales. Lo scorso anno, con la Gp23, i ducatisti avevano avuto problemi, ma con la Gp24 sono stati velocissimi da subito».

I giapponesi sembrano in grande difficoltà, che idea si è fatto?

«Fa ridere pensare che fino a qualche anno fa la MotoGp era dominata da Honda e Yamaha, ed ora, invece stanno in fondo. Credevo che Hrc, senza Marc, si sarebbe ritirata e che i giapponesi pensassero ad investire sull’elettrico, invece non è così. È incredibile».

Intanto il vivaio azzurro ha, finalmente, sfornato un bel talento, dopo anni di silenzio: Luca Lunetta. Ci voleva?

«Finalmente... Mi ha sorpreso, non me l’aspettavo, invece Luca è fortissimo. Bene così».

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