MotoGp, Misano è già nel futuro: “Oltre il circuito, saremo il parco del motorsport”

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Un’analisi di Trademark Italia per il 2023 ha fissato in 80 milioni di euro la ricaduta sul territorio del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. E quest’anno? «Quest’anno i numeri saranno ancora migliori - parte il direttore del Misano World Circuit, Andrea Albani -. In questo week-end stiamo viaggiando a un 10%-12% in più di pubblico rispetto al Gp dell’anno scorso (si dovrebbe superare quota 150mila contro i 141mila del 2023, ndr). Tutto questo al netto di gara-2 del 20-22 settembre».

Da autodromo a parco sportivo

Tra Formula E, World Ducati Week, Eicma, Superbike e MotoGp, il calendario non è mai stato così ricco per un autodromo che punta a evolversi in parco sportivo. «Siamo aperti 300 giorni all’anno - riparte Albani - ma la differenza la fa la qualità degli eventi. Noi vogliamo essere un parco del motorsport e grazie agli investimenti siamo la sede ideale per tanti tipi di spettacoli. Un risultato possibile grazie alla bontà delle strutture, alla qualità delle persone che lavorano e a una proprietà che ci crede e investe. Nel giro di tre settimane ospitiamo due tappe del Motomondiale e in mezzo l’Italian Bike Festival: se non hai una macchina che funziona, non ce la fai».

Destinazione turistica

Un appunto che si fa alla riviera è di avere pochi alberghi a 5 stelle. Misano punta a diventare un circuito a 5 stelle? Luca Colaiacovo, presidente di Santamonica Spa, va oltre: «Noi ci siamo sempre definiti una destinazione turistica e puntiamo a essere un 5 stelle in evoluzione, visto che ci sono anche i 7 stelle. Noi di anno in anno abbiamo fatto investimenti importanti e la novità che iniziamo a presentare quest’anno è il paddock 4 (nei pressi del medical center, ndr). In questo modo avremo un corso principale molto allungato e una serie di altre zone gestite in modo più organico. In più c’è la novità dei due campi da padel, uno sport sempre apprezzato per dare visibilità agli sponsor».

Investimenti

La nuova terrazza e la Square nel 2021, il Pit Building nel 2022 e ora il paddock 4 e i campi da padel. Nel quinquennio 2020-2024, quanto è stato investito sulle strutture? «Non calcolo al millesimo - risponde Colaiacovo - ma sono circa 15 milioni di euro tra strutture, servizi, tecnologie e sicurezza. Puntiamo forte sul miglioramento della clientela e la clientela la migliori solamente se proponi eventi di alto livello. La strada è per forza questa».

Come Nba o Premier League

L’obiettivo è arrivare a un impianto che regali un’esperienza, come i “dome” del basket Nba negli Usa o gli stadi della Premier League in Inghilterra: «Io nel 1993 andai a vedere i Rangers di hockey a New York - ricorda Albani - e negli Usa il concetto di esperienza precorreva i tempi. La nostra è una cultura diversa, ma oggi c’è la necessità di chi viene qua di godersi la pista e la qualità dei servizi».

Due patrimoni

Quali sono i tesori di Misano? Albani ne sceglie due: «Il primo sono i piloti, il frutto di un lavoro insieme al centro tecnico federale. Ora siamo la Coverciano del motociclismo. Il secondo è il distretto della Motor Valley, fatto di 20mila imprese e 66mila addetti, un distretto da alimentare attraverso progetti come la scuola Its Maker per meccanici specializzati. Teniamo molto a lavorare nel solco della sostenibilità, da Kiss Misano fino a Misano Green Circuit, un progetto con la Papa Giovanni XXIII che ci ha fatto vincere un premio prestigioso della Fim».

Esigenze del pubblico

Il pubblico di Misano oggi chiede maggiormente uno sconto sul biglietto oppure dice: “Pago anche di più, ma datemi della qualità”? «Noi abbiamo diviso i prati - conclude Albani - portando il “prato 2” a 70 euro, con sconti in promozione del 25% che ti fanno vedere tutte le gare MotoGp a 50 euro. Al tempo stesso, cerchiamo di migliorare tutti i servizi per le varie fasce di tifosi, dagli arredi urbani alla ristorazione. La nostra strategia è chiara: trasformare il circuito in un parco del motorsport e abbiamo lavorato su un progetto identitario di colorazione del circuito grazie ad Aldo Drudi, un progetto che ha vinto il Compasso d’oro. Non era mai stata premiata col Compasso d’Oro un’opera così grande, di oltre 20mila metri quadrati. Premiando noi, hanno premiato il quadro più grande della storia».

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