MotoGp a Misano, sorpresa: tra i team in gara spuntano i giocatori di rugby VIDEO GALLERY

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Rugby e MotoGp hanno in comune tanto, tantissimo. Ad assicurarlo sono alcuni rugbisti, anche romagnoli, che hanno fatto delle gare di Bagnaia e soci il proprio lavoro. Spirito di squadra e voglia di competere, per tutti, sono gli aspetti che accomunano le due discipline. Portiamo un pallone ovale nel paddock ed il richiamo è irresistibile, tutti o quasi, abbandonano il posto di lavoro, per pochissimi minuti, per toccarlo.

Il forlivese Filippo Berti, responsabile benzine e pneumatici di Marco Bezzecchi nel Pertamina Enduro Vr46; il riminese di adozione Andrea Ilario, acquisizione dati per Aleix Espargaro in Aprilia; raggiunti dall’olandese Robin Spijkers coordinatore dei meccanici dell’Aprilia Trackhouse. I tre hanno un solido passato ovale: Berti, classe 1988, ha giocato nel Rugby Forlì dalla under 16 alla senior in Serie C; Ilario, classe 1987 nella Lazio Rugby e in varie società romane come i Rhinos, prima di approdare al Rimini Rugby; Spijkers, classe 1981, nel Dwingeloo. Ecco cosa hanno, per loro, in comune o di diverso rugby e MotoGp. «Una squadra di rugby è un po’ una famiglia – racconta la seconda linea di Forlì del Vr46 – e poi è uno sport che ti permette di sfogarti in campo con la partita. Nella MotoGp trovi la stessa competizione, nella mia squadra anche il clima della famiglia e tanta tecnologia. La mentalità è la stessa in entrambe le sfide: dare sempre il massimo. L’emozione più bella nel rugby è la domenica mattina: la tensione prima della partita; mentre qui sono state la prima gara in MotoGp (3 anni fa a fianco di Bez, ndr) e i podi conquistati».

Andrea, che ha cominciato in MotoGP nel 2017 con Mahindra, la spiega così: «Rugby e MotoGp ti regalano la stessa adrenalina, solo che qui non ti fai male. I compagni nel rugby sono la parte più bella ed anche il lavoro di squadra qui nel box».

Anche Robin la vede uguale: «Il rugby regala amici che sono una famiglia, mentre la MotoGp ci permette di lavorare nello sport professionista».

Non riesce a fare parte del gruppo lo spagnolo Miguel Perurena, 45 anni, ex mediano di mischia e secondo centro dell’Olimpico Pazuelo: è stato meccanico di Vale ed ora deve sistemare la Gp23 di Bez: “quello che mi piace è il lavoro di squadra” sottolinea anche lui dal box.

In sala stampa c’è Massimo Calandri, inviato di “Repubblica”, ex rugbista ed appassionato di MotoGp e palla ovale. Suo uno dei libri recenti più belli dedicati al rugby: “Non puoi fidarti di gente così”. «Cosa hanno in comune rugby e MotoGp? Lo spirito di squadra, il fatto che devi dare tutto. Vorrei dire che un altro punto in comune è che vincono gli italiani, ma purtroppo non è così...»

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