La nuova avventura di Bastianini comincia con circospezione
Enea Bastianini è già innamorato della sua RC16s, non c’è un pericolo Hayate ed è bello carico. La Ktm ha presentato i suoi quattro gioielli di MotoGp e sembra che nessun uragano si sia abbattuto sui team che schiereranno Brad Binder e Pedro Acosta nell’ufficiale, Enea Bastianini e Maveric Viñales nel satellite Tech 3.
Tutti partono alla pari, con le moto che hanno poche differenze nella grafica: quella del team francese ha lo sponsor petrolifero Motul invece che Mobil e l’azienda di sospensioni Wp, come partner tecnici. Carlo Pernat, all’epoca manager di Enea, spiegò che il suo contratto prevede alcune gare da ufficiale, poi solo i primi due in classifica avranno sviluppo e parti speciali».
«Sono curioso per questa stagione - ha spiegato Bastianini, seguito ora dalla Msm di Enrico Zanarini, visto che Pernat ha problemi di salute che lo hanno spinto a rallentare gli impegni - dobbiamo stare calmi all’inizio perché è importante capire bene la moto e il team. Sono motivato e penso che dalla terza o quarta gara saremo competitivi. Quando ho provato la moto (a Barcellona quando fu protagonista di un brutto volo in cui distrusse il suo mezzo, ndr) ho compreso tutto il potenziale: è impressionante come si può arrivare nell’angolo di piega e come sia veloce il cambio».
La crisi economica in cui versa il gruppo Ktm, esplosa come un terremoto inatteso e non si comprende bene quali contorni abbia, sembra non aver toccato il progetto MotoGp. L’impressione è che ci sia in atto un’operazione per poter spostare il cuore della produzione in oriente. Si capirà nel giro di un anno come Ktm possa uscire da questa crisi.
In questo momento è sicuro che Enea non rischia di fare la stessa fine di Marco Melandri nel 2009. Il ravennate era passato sulla Kawasaki ufficiale, ma durante l’inverno i vertici della casa giapponese decisero di chiudere con la MotoGp e concentrarsi sulla Superbike dove arrivarono a dominare prima con Tom Sykes poi con Jonathan Rea e per evitare di lasciare a piedi gli uomini già sotto contratto, misero in pista un mezzo con una livrea nera e nessuno sviluppo che fu chiamato “Hayate” (uragano in giapponese) e che Marco portò a fare una discreta stagione, centrando un secondo posto come miglior piazzamento. La crisi porterà a rallentare lo sviluppo? Intanto la presentazione ha offerto un’ottima impressione: gli sponsor tecnici di prestigio e la munifica Red Bull sono ben presenti sulle carene.