Andrea Albani e il turismo dei circuiti: “La Motor Valley ora è un marchio di grande fascino”

Moto

Ci sarà ancora la Romagna dei motori ai vertici della Motor Valley; Andrea Albani, direttore generale del Misano World Circuit, è stato confermato alla vice presidenza dell’ente di promozione, voluto dalla Regione Emilia Romagna per fare della passione motoristica un volano di turismo internazionale e un’occasione di promozione di un distretto industriale fra i più tecnologici ed importanti a livello globale.

Una rappresentanza importante per il nostro territorio, nel quadro di una Emilia Romagna che ha tantissime eccellenze produttive fra Modena e Bologna. Si parla di alcune settimane fa, è stato deciso il vertice della “Terra dei motori”, con il presidente Claudio Domenicali, in carica dal 2019, che ha lasciato il testimone ad Andrea Pontremoli, amministratore delegato di Dallara.

Sei marchi leggendari

La “Motor Valley” conta 6 marchi leggendari di produttori di automobili e motociclette, 4 circuiti iconici (a cui si dovrebbe aggiungere presto anche lo “04 Park di Montecoralli”), 8 istituti di formazione d’eccellenza, 13 musei e 18 collezioni private. Incontriamo Albani per parlare della rielezione e di cosa può ancora diventare questo marchio che non serve solo a fare promozione turistica. «Con la guida di Claudio Domenicali siamo riusciti a creare una realtà davvero importante e ben strutturata – afferma Albani – abbiamo raccolto l’adesione di costruttori, impianti, team, musei e collezionisti privati. Siamo riusciti a creare un marchio turistico di grande fascino ed attrattiva. Una grande operazione di marketing turistico centrata non solo su Formula 1, MotoGP e Superbike, ma sul patrimonio di passione motoristica di questa regione. Poi, con il progetto “Muner” (Motorvehicle University of Emilia Romagna nato nel 2017 ndr), abbiamo coinvolto le Università di Bologna, di Modena, di Modena-Reggio Emilia e di Parma, oltre ai costruttori di automobili del territorio, per creare corsi di laurea magistrale di alto livello per creare i professionisti che faranno evolvere il settore nel futuro di una industria 4.0».

La formazione

Si parla di 3 corsi di laurea magistrale, con 9 differenti curricula e 700 studenti iscritti: gli ingegneri automobilistici del futuro che dovranno aiutare le nostre aziende a competere. Sono nate anche due scuole Its Maker Academy, con corsi post diploma che si svolgono a Modena-Fornovo ed a Rimini-Misano World Circuit: «Si tratta di due percorsi di formazione per chi vuole lavorare nel mondo delle corse a due e quattro ruote di cui siamo molto orgogliosi», aggiunge Albani.

In totale si parla di due anni con 2mila ore di lezione fra ottobre e luglio, per 35 ore settimanali con ben il 40 per cento delle ore didattiche dedicate a tirocini. Insomma la Motor Valley non è solo un bell’opuscolo per fare del turismo sportivo, ma una eccellenza del territorio su cui investire e da aiutare a crescere o mantenersi al vertice, con le nuove sfide della mobilità e di produzione e sport motoristico d’eccellenza. «Vogliamo crescere ancora – afferma deciso il vice presidente di “Motor Valley” - un processo ulteriore rispetto alla celebrazione ed alla promozione delle nostre eccellenze attraverso i social, gli stand fieristici ed i siti internet. Vogliamo sostenere la crescita delle realtà che operano come costruttori o come team».

Circuiti, musei e collezioni

«La strada che abbiamo fatto è tanta: da 10 soci fondatori agli attuali 70, ma ancora dobbiamo farne per rilanciare sempre la sfida e valorizzare il territorio e le sue eccellenze motoristiche», sottolinea Albani. Fra questi figurano: Ferrari, Maserati, Pagani, Lamborghini., Ducati, Dallara, De Tomaso, Stanguellini, Tazzari, Energica e Osca, senza contare i circuiti di: Imola “Enzo e Dino Ferrari”, Mwc “Marco Simoncelli”, il circuito di Modena, il “Riccardo Paletti” di Varano e il circuito di Modena. A questi si aggiungono musei e collezioni private di assoluta qualità, oltre a numerosi team: il Visa Cash App di Formula 1 e il Gresini Racing di MotoGP a Faenza, il Sic 58 di Coriano, la Af Corse Wec, Rmu, Puccetti Racing, Scuderia Tricolore e Scuderia De Adamich.

Ma come è nata la passione e l’impegno di Albani per le corse? «Sono entrato nel progetto “Terra dei motori” fin dai suoi albori, con “Bologna 2000 città della cultura europea”. A coinvolgermi fu Marco Montemaggi, direttore del Museo Ducati, che mi aveva visto al lavoro con una impresa che avevamo realizzato per creare eventi e spettacoli teatrali: l’associazione culturale “Braccobaldo”. Siamo partiti creando una mappa di eccellenze del territorio. Poi ho cominciato a lavorare nel Misano World Circuit, dal 2009 al 2014 come responsabile Marketing, successivamente come direttore del tracciato e devo ringraziare la proprietà, con cui stiamo facendo un enorme lavoro per rendere il “Marco Simoncelli”, non solo un luogo di sfide, ma anche di cultura motoristica e attività commerciale».

La passione per le gara, in fondo, non è nata solo come lavoro. «No, direi proprio di no, da bambino giocavo ore sul tappeto di casa con le macchinine di Formula 1, come hanno fatto tantissimi appassionati – ricorda sorridendo Albani – poi sono cresciuto ammirando grandi campioni come Gilles Villeneuve. Condivido questa passione con mia moglie Valeria e con mia figlia Isabella, che ha 12 anni, ma segue già le gare ed i campioni del motociclismo con grande tifo e attenzione. Il motorsport è passione per bellezza, velocità e competizione».

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