Tour de France, sul Barbotto muro di folla del popolo di Pantani: “Giustizia per Marco” VIDEO GALLERY
Migliaia di tifosi sul Barbotto, uno spettacolo magnifico in mondovisione con la salita simbolo della Nove Colli che ha abbracciato il Tour de France. Poco dopo le 16, gli assi della Grande Boucle hanno affrontato l’impegnativa ascesa nota ai cicloamatori di tutto il mondo, circondati da uno scenario da favola, degno di una giornata di grande sport. Una atmosfera assolutamente magica in un sabato memorabile: una pagina di ciclismo di livello assoluto che nessuno dimenticherà.
Applausi per tutti
Il popolo romagnolo ha applausi per tutti, anche per un Mark Cavendish in ritardo e in netta difficoltà.
Il popolo della Romagna si è riunito ai bordi della strada, con una miriade di scritte sull’asfalto dedicate a Marco Pantani. Tra i tanti c’è il centrocampista del Cesena Tommaso Berti insieme agli amici di sempre e soprattutto c’è l’omaggio della gente al Pirata di Cesenatico: “Questa è la fontana di Pantani, si fermava sempre qui quando si allenava”.
“Giustizia per Marco”
I tifosi del Pirata dominano la scena, con striscioni in suo onore che chiedono giustizia dopo la sua tragica scomparsa del 2004.
L’entusiasmo lungo il Barbotto è palpabile, con il festoso assalto ai gadget.
Sulla strada che porta verso il valico si contano già centinaia di persone in attesa del passaggio della carovana e dei ciclisti. Sono praticamente tutti con maglia o cappellino giallo e non passa inosservato lo striscione del Club Magico Pantani di Cesenatico. In cima al Barbotto gli speaker sono dal primo mattino in azione per intrattenere il pubblico, mentre centinaia di ciclisti locali stanno scalando una delle ascese più famose della Romagna.
Musica a palla
Maxi-schermo e “musica a palla” per intrattenere il pubblico in un grande happening del ciclismo, con appassionati da tutto il mondo riuniti sul Barbotto.
Un clima coinvolgente e unico, proprio come ci si aspettava.
Tribuna e maxi-schermo
In cima alla dura salita (prima di salire dolcemente sul Barbottino per andare a Perticara) i corridori gireranno attorno al bar gestito da Francesco Mazzoni, il cosiddetto Guardiano del Barbotto. Oggi è anche il suo compleanno. Una coincidenza incredibile per uno che ha ereditato prima dai nonni e poi dai genitori quello che una volta era un semplice chiosco e ora, oltre a essere un bar ristorante, è una specie di santuario con foto, cimeli e altro legato al mondo della bicicletta.
Per Francesco sono stati giorni di intenso lavoro. «Negli ultimi mesi è stato un crescendo di interesse e di telefonate. Ci vorrebbe un libro per scrivere tutto quello che mi hanno chiesto». Una tribuna, un maxi schermo, un palco per uno show con Justin Mattera e l’ex ciclista Giovanni Visconti con aneddoti e interviste a personaggi dello sport, tende piantate per dormire la notte della vigilia, scritte dedicate a Marco Pantani. L’ultimo chilometro, dove la pendenza è sempre a doppia cifra fino al 14%, sarà il punto più caldo.
«Faccio fatica a immaginare quanti ciclisti sono passati su questa salita nell’ultima settimana», dice ancora Francesco. «Sabato per esempio è passato un gruppo composto da un centinaio di persone provenienti da tutto il mondo (dagli Usa al Regno Unito) che fa le tappe del Tour fino a Nizza in 21 giorni. Si sono fermati a mangiare da me con i loro pulmini al seguito. Ma dagli alberghi della riviera, da Cesenatico a Riccione, sono stati tantissimi i gruppi organizzati con la guida che hanno voluto provare le ultime salite della tappa: Barbotto, San Leo, Montemaggio, San Marino...».