Davide Cassani, la voce del ciclismo è sempre “made in Romagna”

Tre mesi esatti alla partenza del Giro d’Italia 2025 con le prime tre tappe in programma in Albania (Durazzo-Tirana, Tirana-Tirana, Valona-Valona) a partire dal 9 maggio. Tra i protagonisti del Giro, non più con il numero sulla maglia, ma ai microfoni Rai per il commento tecnico, non potrà mancare anche quest’anno un’icona del ciclismo italiano degli anni 90’, il faentino Davide Cassani. Il suo sogno fin dalla giovanissima età, quello di diventare ciclista professionista, un sogno che lo ha guidato e lanciato nel panorama mondiale, tanto da diventare uno dei migliori gregari in corsa. Una professione che lo ha portato ad incontrare un amico, prima che rivale e poi compagno di squadra in nazionale nei suoi ultimi anni di carriera, il “mostro sacro” Marco Pantani.

La carriera sui pedali

Considerato uno dei migliori gregari degli anni ‘90, Cassani è stato convocato per dieci anni consecutivi (1985-1995) nella Nazionale italiana di ciclismo su strada, partecipando a 9 campionati del mondo con un settimo posto come miglior piazzamento nel 1988. Da professionista ha collezionato 12 Giri d’Italia e 9 Tour de France (nel 1993 ha indossato per cinque giorni la maglia a Pois). Otto le maglie indossate tra cui quella di prestigiose squadre come la Carrera Jeans, Ariostea e MG Boys Maglificio-Technogym.

Al Giro d’Italia Cassani conquista due vittorie: l’ottava tappa del 1991 e la quindicesima del 1993. Può vantare anche di un terzo gradino del podio alla Freccia-Vallone del 1992, un quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi sempre nel ‘92 e un terzo posto al Giro di Lombardia. Tra le numerosi soddisfazioni ottenute in carriera, è riuscito a vincere nel 1990 la gara della sua regione, il Giro dell’Emilia.

Commissario tecnico

Per sette anni è stato commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo su strada maschile élite, dal 2014 al 2021. Con Cassani alla guida, la Nazionale ha ottenuto grazie a Filippo Ganna due mondiali a cronometro (2020-2021) e quattro europei in linea con le splendide prestazioni di Matteo Trentin nel 2018, Elia Viviani nel 2019, Giacomo Nizzolo nel 2020 e Sonny Colbrelli nel 2021.

Il rapporto con Marco Pantani

Cassani e Pantani: un rapporto umano di grande affetto, prima che professionale, quello che si instaura tra i due campioni romagnoli. Fino al 1996 amici fuori e avversari in sella, ma sempre con quel reciproco rispetto e ammirazione, specie dopo l’impresa del Pirata sul Mortirolo e l’arrivo ad Aprica nella tappa seguente (Giro 1994). Solo con la maglia della Nazionale, per due anni (1994-1995), hanno avuto modo di spalleggiarsi e “tagliare il vento” insieme; Pantani riconobbe di avere in squadra con sé uno dei migliori gregari degli anni ‘90. Nel 1997 Cassani approda alla Mercatone Uno come responsabile media, nello stesso anno Pantani entra nel mondo in giallo dopo quattro stagioni alla Carrera Jeans. Non un primo anno semplice per Marco, ma è in quel periodo che Cassani diventa il suo mentore e uomo di fiducia, affiancandolo fuori corsa. Al Tour dello stesso anno il Pirata chiude terzo. Nella stagione successiva Pantani scala il “mondo” con l’indimenticabile doppietta del 1998 (Giro e Tour). All’epoca Cassani lo definì un sognatore stimolato dalle imprese, ma dentro fragile come un cristallo. “Marco Pantani - ha ricordato - non possiamo riportarlo in vita: è inutile pensare alla sua fine. Mi tengo nel cuore quello che mi ha lasciato, conservo i ricordi personali e le emozioni che mi ha regalato in bicicletta”.

Commentatore Rai

Dopo il ritiro dal mondo professionistico fu impossibile per Davide rimanere lontano dal mondo delle corse. Fu fortemente voluto nel 1996 dal direttore di Rai Sport Marino Bartoletti, che gli affida il ruolo di commentatore tecnico delle competizioni ciclistiche al fianco prima di Adriano De Zan, poi di Auro Bulbarelli e infine dal 2010 con Francesco Pancani. La nostalgia di tornare dentro il vivo della corsa, lo ha portato negli ultimi anni a prendere parte anche alla clip “ricognizione di tappa” del Giro d’Italia e come inviato di corsa sulle motocronache, oltre agli interventi in studio post tappa.

La passione per la scrittura e il sogno realizzato del Tour in Romagna

Ciclista, uomo di sport a tutto tondo ma anche scrittore: Cassani non ha mai nascosto il proprio interesse per la scrittura. Insieme a Pier Bergonzi e Ivan Zazzaroni ha pubblicato due libri dedicati al Pirata, “Pantani. Un eroe tragico” del 2005 e “Vai, Pantani!” nel 2007. Nel 2009 pubblicò anche il libro “Quelli che pedalano” e insieme a Beppe Conti, nel 2018, “Le più belle salite d’Italia. Segreti e preparazione, storia ed eroi”. La sua grande passione per la bicicletta e il racconto del suo sogno per diventare professionista si riscontrano anche nell’ultima autobiografia pubblicata nel 2022 “Ho voluto la bicicletta. Come il ciclismo mi ha insegnato a vivere”, un’idea nata al rientro dalle Olimpiadi di Tokyo. Nel luglio dello stesso anno, Cassani è stato nominato dalla Giunta Regionale dell’Emilia-Romagna anche presidente di Apt Servizi e per lo storico passaggio del Tour in Romagna nel giugno 2024 c’è stato il suo prezioso contributo.

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