Ciclismo, la forlivese Carlotta Cipressi è approdata nel mondo “prof”

Ciclismo

Carlotta Cipressi approda nel World Tour. Da gennaio la ventunenne forlivese diventerà ufficialmente una ciclista professionista, affiancando i maschi Baroncini, Tarozzi e Malucelli, e preparandosi a vestire la maglia della formazione americana Human Powered Health.

Un passaggio fondamentale nella carriera della forlivese che, dopo tre anni in un team Continental (Valcar e UAE Development) si prepara al definitivo salto di qualità. «È uno degli obiettivi che mi ero prefissata - spiega con lucida maturità la ciclista romagnola - perché rappresenta uno scalino naturale se voglio raggiungere i miei obiettivi. Ora andiamo in ritiro in Spagna, conosceremo i calendari personali e inizieremo a pianificare la stagione. Qualcosa so già e posso semplicemente dire di essere entusiasta di partecipare alle corse più importanti».

Eppure il 2024 è stato abbastanza travagliato con soli 24 giorni di corsa, senza successi. «Fuori dall’ambiente la gente si concentra solamente sui successi. E quindi sembra che, rispetto al 2023, abbia avuto un calo di rendimento. In realtà è stato l’esatto opposto: ho ottenuto buoni piazzamenti in corse importanti e dure e a livello fisico e atletico sono cresciuta tanto. E’ stato un anno che posso definire speciale, dove ogni piazzamento aveva un valore».

E la mente non può non tornare a un anno fa, quando la carriera della Cipressi sembrava addirittura a rischio. «Ho avuto un grave problema fisico - spiega l’ex bronzo a cronometro tra le Juniores - e sono rimasta ferma per oltre tre mesi e quando dico ferma, intendo sul letto o sul divano. Alcuni medici mi avevano detto che non sarei potuta tornare a correre. E non posso nascondere che è stato un periodo difficilissimo».

Poi dal 27 gennaio è iniziata la rinascita che ha portato la Cipressi al professionismo. «A fine gennaio sono uscita per la prima volta in bici. Il primo mese è stato durissimo perché tornavo sempre a casa sfinita e non riuscivo a recuperare. Ma è stata una rinascita continua e ho bruciato i tempi: il 27 aprile ho disputato la mia prima corsa in Lussemburgo e il 25 maggio mi sono piazzata decima nella prima tappa della Vuelta Andalucia. Un decimo posto che valeva più di una vittoria e che porterò sempre con me».

Dal Lussemburgo è iniziata l’ascesa che l’ha portata a firmare con la Human Powered Health. «Non ho corso tantissimo, ma i risultati sono sempre stati buoni e ad agosto è arrivata la convocazione per il Tour de l’Avenir. E poi si è avverato il sogno con la firma con il team americano della Human Powered Health. È stato un anno molto particolare, ma positivo e spero sia l’inizio di tante soddisfazioni personali».

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