Ciclismo, Baroncini vuole un 2024 da protagonista
Il Fans Club Filippo Baroncini si riunisce attorno al suo beniamino, il campione del mondo di Lovanio, come lancio per il 2024. Alla presenza di un centinaio di tifosi, presso il ristorante “La rosa dei venti” a Cà di Lugo, gli appassionati di ciclismo capitanati da Andrea Randi, si sono radunati attorno al campioncino di Massa Lombarda per un flash back delle prime due stagioni con lo sguardo rivolto all’imminente inizio. Durante la serata tanti ospiti hanno salutato Baroncini, il presidente del Comitato Regionale dell’Emilia-Romagna Alessandro Spada, il Ct della nazionale Under 23 Marino Amadori, il collega faentino Manuele Tarozzi (Bardiani-Csf) e il forte under 23 di Molinella, Emanuele Ansaloni insieme alla compagna, figlia d’arte Alessia Patuelli. Durante la serata è stato consegnato un premio in memoria di Carlo Fusari, presidente del fans club, tra i primi a credere e a sostenere Filippo sin dalle categorie giovanili. Dal ricordo scaturisce un premio, intitolato “E mei zòvan” (il miglior giovane, in dialetto romagnolo) con l’obiettivo di individuare l’atleta regionale distintosi nella stagione. La scelta è caduta su Enea Sambinello atleta Juniores, che si divide tra Medicina e Pinarella autore di numerosi piazzamenti e terzo al campionato italiano, proprio come Baroncini nel 2018. Il momento clou della serata è l’intervista al classe 2000 domande e curiosità che hanno suscitato l’attenzione del pubblico.
Passato al professionismo da campione del mondo 2021 Under 23, ha subito un periodo avverso con tre infortuni al radio che smorzano gli animi e gli assalti alle competizioni del calendario World Tour. Ma dopo due anni sofferti, i sogni nel cassetto di sono rimasti uguali? «Sì, ci sono stati i momenti difficili. Tuttavia le ambizioni e le aspettative sono rimaste le stesse di quando ho fatto il salto nel professionismo».
In questi due anni ha girato il lungo e in largo il pianeta (America del Nord, Oceania, Europa, Asia) qual è il ricordo, il momento che vorrebbe chiudere in uno scrigno? «I ricordi sono diversi, ma se devo scegliere un luogo che mi ha colpito più di tutti è stato partecipare alle competizioni australiane. Un paesaggio mozzafiato e vedere dal vivo i canguri è una perla che tengo nello scrigno».
Qual è l’errore che non vuole più commettere nel 2024? «La fretta. La pressione che mi sono messo addosso è stata tanta. La frenesia nel cercare di ritrovare il colpo di pedale giusto mi ha portato a commettere degli errori di preparazione e ha inficiato molto. Una differenza sostanziale sono le “sensazioni”».
Spieghi meglio. «Il pensiero “mi sento bene in allenamento, vado forte in gara” non coincidono sempre con una buona performance. Nelle giovanili questo riscontro c’era, ma nei professionisti la condotta di corsa e il livello degli avversari non è mai da sottovalutare».
Come vuole affrontare la stagione 2024, e quale sarà la prima corsa con la maglia della Uae Emirates? «Desidero fare una stagione da professionista. L’esordio sarà in Europa a fine gennaio, precisamente in Italia al Trofeo Laiguelia».