Un Rimini inoffensivo incappa nella seconda sconfitta interna consecutiva: al Pescara è sufficiente una zuccata di Ferraris per far festa al Neri

Rimini Calcio
  • 07 settembre 2024

Seconda sconfitta interna consecutiva per un Rimini inefficace e impotente, con poche idee e per giunta confuse. Al Pescara sono sufficienti un paio di fiammate nella ripresa (o meglio, gli ingressi di Meazzi e Ferraris) per far saltare il banco. Una sconfitta forse ingiusta, ma resta il fatto che il Rimini non ha fatto nulla per cercare di vincere. Il solo ad aver provato a mettere in difficoltà il Pescara è stato Malagrida: troppo poco.

Primo tempo povero se non addirittura poverissimo. Il Pescara è talmente inguardabile che al 24’ Silvio Baldini opera due cambi, togliendo i due interni di centrocampo, Squizzato e Tunjov, e inserendo Valzania e Lonardi. Se gli abruzzesi non attentano mai alla porta di Colombi (e rischiano di chiudere in dieci, graziato Cangiano dal secondo giallo), il Rimini è ordinato, compatto, ma davanti mostra i denti da latte. L’unico che mette sul campo un po’ di bollicine è Malagrida: sue tutte le iniziative più interessanti, ma non sufficienti per attentare l’uscio difeso da Plizzari, che al tramonto del primo tempo viene caricato in ritardo da Longobardi (anche qui manca il giallo) e nella ripresa dovrà cedere il posto al 2002 Saio.
Nella ripresa il Pescara prova a spingere, ma Tonin spara a salve. Buscè perde per infortunio prima Lepri (dentro Bellodi, ma anche Parigi per un Cernigoi mai visto) e poi anche Cioffi (dentro Dobrev). Nel Pescara entrano Ferraris e Meazzi e sono le mosse vincenti. Meazzi sveglia la partita e al 78’ costringe Semeraro al recupero decisivo, Ferraris segna il gol che decide il match all’85’, di testa, colpendo indisturbato tra Gorelli e Bellodi un cross di Cangiano. Il Rimini, già inoffensivo prima, non ha più la forza per farsi avanti e perde la seconda partita consecutiva al Romeo Neri.

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