Rimini super se Lamesta indossa i panni dell’alieno

Se fosse più continuo probabilmente sarebbe già in serie A. Intanto, per il bene del Rimini, Davide Lamesta sta letteralmente esplodendo in questa stagione e adesso si salvi chi può. La difesa del Pescara, che già non se la stava passando benissimo nell’ultimo periodo, è uscita dal Romeo Neri con una sbornia difficile da dimenticare. E la piccola pulce di Venaria Reale classe 2000 è stata decisiva per la goleada biancorossa. Rigore procurato, triplo assist e rete del 3-1 con una serpentina deliziosa stile Jacobs. Un marziano che però non ama prendersi i riflettori e, se è vero che non montarsi la testa può essere positivo, allora ci sono tutti i presupposti per vedere il numero 73 in altri palcoscenici il prossimo anno: «Sono molto soddisfatto della mia prestazione ma soprattutto della vittoria, il merito va soprattutto ai miei compagni».

La serata perfetta

Sul campo il Rimini, dopo una partenza complicata con alcuni rischi presi, ha sbloccato il match grazie ad un eurogol di Delcarro propiziato proprio da Lamesta. Poi, 2-0 di Morra dal dischetto e qualche difficoltà di troppo dopo il rigore di Merola, ma il 3-1 del solito Lamesta in avvio di ripresa ha rintuzzato il ritorno del Delfino. In quel momento i tre punti sono diventati una formalità.

«Ci siamo detti che serviva lo spirito giusto, siamo riusciti a vincere grazie al coraggio e alla motivazione».

Lamesta indiavolato, sulla fascia destra ha seminato panico grazie al suo piatto forte, ovvero la velocità prorompente e quella tecnica che non è così usuale in questa categoria. Magari qualcuno lo ricorderà meno e potrebbe prenderlo per presuntuoso, ma quando l’attaccante nel primo tempo ha visto Plizzari leggermente fuori dai pali e ha provato un pallonetto quasi da centrocampo terminato alto nemmeno di tanto per un attimo ha fatto sognare tutto lo stadio. E con Adamo del Cesena prosegue il braccio di ferro per la classifica di assist-man, assieme infatti sono a quota 11 e in tutta la serie C solo Sgarbi dell’Avellino ne ha fatti di più (13): «Troise mi aveva detto di puntare la profondità perché sapeva che il Pescara avrebbe concesso qualcosa quindi ho cercato di sfruttare maggiormente la mia qualità negli spazi ed è andata bene».

Sul momento preferito della sua serata magica Lamesta non ha dubbi: «Il gol, più che altro perché venerdì era il compleanno di mia sorella che ha compiuto diciotto anni e la dedica va a lei. Per il resto sono contento per la squadra, come dicevo è tutto merito dei miei compagni».

Lamesta, che non aveva mai segnato sei gol in carriera, non si vuole fermare ma questo Rimini dove può arrivare? Così l’ex Alessandria: «Intanto partiamo da questa vittoria importante, mancano sei finali e l’obiettivo salvezza ancora non è stato raggiunto. Una volta conquistato, poi potremo puntare più in alto».

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