Rimini, la Coppa Italia e uno spettacolo in sicurezza: “Ma per il nuovo stadio non si può più aspettare”




“Tutto molto bello, ma la serata di Coppa ha rappresentato l’ennesimo segnale dell’esigenza sempre più urgente di accelerare sulla costruzione del nuovo stadio”. A dirlo non è un tifoso qualunque e nemmeno un politico locale. Massimo Affronte al Romeo Neri c’era e la partita l’ha vista direttamente da bordocampo, dopo aver faticato non poco a sistemare sugli spalti gli oltre 6mila spettatori. “Per la precisione 6.029”, aggiunge Affronte, che allo Stadio Romeo Neri è il delegato alla sicurezza. Martedì sera la vittoria, quella sul campo ma soprattutto quella sugli spalti che ha riportato a Rimini il pubblico delle grandi occasioni è anche sua, della collega Valentina Maluccelli e dei suoi 65 steward (+6 operatori dell’antincendio).
“E’ stata una serata emozionante, ma serve urgentemente un nuovo impianto per contenere tutta quella gente”, rincara Affronte. “I riminesi hanno confermato di esserci quando l’obiettivo è prestigioso, ma con questo stadio non è facile. E non è soltanto questione di capienza, perchè il vecchio Neri può contenere regolarmente fino 7500 persone. Però esistono dei problemi di logistica, soprattutto sugli ingressi che rendono le operazioni di controllo e smistamento complicate. Questo non ci consente di eseguire con perizia ma anche con velocità il nostro mestiere che è quello di garantire la massima sicurezza e anche il massimo comfort ai tifosi. Servirebbe ripristinare ad esempio i tornelli, che dal primo fallimento sono fuori uso, ma non ha senso farlo ora se all’orizzonte c’è davvero la costruzione di un nuovo impianto. Per la società, per la città non è soltanto questione di prestigio, ma anche di sicurezza”.