Rimini, cercasi riscatto all’insolita ora di pranzo
L’orario insolito, la forza della Torres, la capacità di leggere le varie fasi della partita e una risposta garbata ed educata a chi ha accusato il Rimini di poco gioco nelle ultime gare.
Una buona digestione
Antonio Buscé parte dal fischio d’inizio fissato per la prima volta in questa stagione alle 12.30, ossia quando ci si avvicina alla tavola per mettersi seduti a mangiare.
«È sicuramente un orario un po’ particolare, ma lo gestiamo come deve essere gestito, non deve essere certamente qualcosa di eccezionale. Quando siamo in campo, orario strano o non, dobbiamo giocare e dobbiamo farlo nel migliore dei modi. L’unica cosa che è cambiata è stata l’organizzazione della colazione e del pranzo, ma per il resto, ripeto, non cambia nulla».
C’è la vicecapolista
La speranza è che il Rimini regali una buona digestione ai suoi tifosi anche se dall’altra parte ci sarà la vicecapolista del campionato. Sono 28 i punti conquistati dai sardi, uno in meno del Pescara che guarda tutti dall’alto verso il basso. Di questi ben 16 sono arrivati in “continente” dove l’ex Santarcangelo Scotto e compagni non hanno ancora mai perso: cinque vittorie e un pareggio. Numeri alla mano, la Torres segna e subisce tanto nella seconda parte di gara, sono 15 i gol realizzati (sui 23 totali) e 8 quelli subìti (su 13). E attenzione perché ben tre reti sono state realizzate ben oltre il 90’.
«La Torres è una squadra molto forte, che sta dando continuità al lavoro straordinario fatto nello scorso campionato. Una formazione costruita per vincere che mette tanta intensità e ti viene a prendere uomo a uomo. Ha giocatori di gamba ed è ben organizzata, se è seconda un motivo ci sarà».
La partita da fare
Chiaro il copione che dovrà seguire il Rimini.
«Contro avversari di questo calibro non puoi permetterti alcun calo di concentrazione, di attenzione. Devi mettere in campo tutta la fame possibile, dal primo all’ultimo secondo perché poi succede che ti distrai un attimo e butti via tutto il lavoro fatto. Poi è logico, saremmo presuntuosi se pensassimo di controllare la Torres per tutta la gara, ci saranno momenti in cui dovremo aspettarla formando un blocco unico e momenti in cui potremo aggredirla alti».
Una riflessione garbata
Poi, l’ex centrocampista di Bologna ed Empoli si toglie un piccolo sassolino, ma con grande educazione e grande garbo. Motivo del contendere, i mugugni per le poche occasioni create nelle ultime gare.
«Faccio una riflessione come l’ho fatta con la squadra e con lo staff. Quando non hai a disposizione un giocatore che salta l’uomo sullo stretto e ti crea superiorità e incontri squadre come la Pianese, il Legnago o lo stesso Gubbio che si chiudono, che ti aspettano e che ripartono, tutto diventa più difficile. Perugia e Ascoli, invece, tanto per fare un esempio, sono squadre costruite per un altro tipo di campionato e ti permettono di avere più spazi. Il Gubbio, per rimanere sull’ultima gara, ci aspettava, spezzava il gioco in tutte le zone del campo, non ti faceva giocare e così è difficile».
Per fortuna di Buscè e del Rimini, Chiarella è recuperato e da oggi torna in panchina anche Cioffi».