Le due facce del Rimini di Buscè: impacciato in casa, leonino fuori

Una volta il Romeo Neri era il fortino del Rimini, una sorta di bancomat di punti dal quale attingere per rilanciarsi in classifica. Quest’anno, ormai, è evidente che non sia così. Il Romeo Neri continua a non regalare grandi soddisfazioni ai biancorossi: ed è sì un fortino, ma da espugnare. Contro la matricola Pianese è arrivato il quarto punto in 5 match giocati davanti al pubblico amico, il primo pareggio casalingo (0-0) della stagione, dopo una vittoria, tre sconfitte e appena 2 gol realizzati. Gli altri 9 punti sono tutti arrivati in trasferta (meglio hanno fatto solo Pescara, Torres, Ternana, Entella e Gubbio), dove il Rimini è imbattuto.

Ma perché il Rimini da viaggio rende di più? Va detto che il Rimini sotto la guida di Antonio Buscè dà sempre la sensazione di aver dato tutto quello che poteva in ogni partita. E’ una squadra che non lascia la sensazione di rammarico al termine dei 90 minuti, se può dare 100 dà 100, sia i giocatori in campo che il tecnico. Quindi più o meno la classifica attuale del Rimini corrisponde al valore della squadra. In casa i biancorossi hanno giocato contro le formazioni più attrezzate del campionato, Pescara ed Entella in primis, invece in occasione della terza sconfitta, contro una modestissima Spal, c’è stata una compartecipazione, visto che per 72 minuti i biancorossi hanno giocato in dieci per la giusta espulsione di Bellodi. Uno dei problemi è che negli ultimi match Buscè ha giocato senza gli esterni. Senza la fantasia, la qualità e la gamba di giocatori come Malagrida e Cioffi, e contro la Pianese senza un play d’attacco come Cernigoi, la squadra va inevitabilmente in sofferenza. Tanto più che Buscè non prova nemmeno a schierare Dobrev, che non sarà ancora pronto, ma che sabato gli ultimi 15 minuti li avrebbe anche potuti fare. Il risultato è stato una penuria disarmante di palle giocabili in avanti, solo due nitide occasioni non trasformate. Ma può capitare.

Dunque pro e contro. Il Rimini dà sempre l’impressione di essere una squadra solida ed ordinata, una squadra che non ha mai sbandato. E’ una squadra organizzata e fa un’ottima fase di non possesso, ma in avanti ormai un giocatore come Cernigoi è diventato imprescindibile, tanto più se mancano gli esterni, perché sia Ubaldi che Parigi sono centravanti di finalizzazione ed hanno bisogno di avere palloni puliti da giocare, mentre Cernigoi il pallone sa ripulirlo e per questo Buscè lo ha fin qui sfruttato.

In trasferta il Rimini cambia volto perché ha meno necessità di costruire, si basa più sulle ripartenze e sulle palle rubate piuttosto che su una manovra avvolgente. Va inoltre aggiunto che sia in occasione della vittoria di Perugia che in quella di Ascoli i biancorossi hanno pescato due jolly: a due grandi prestazioni proprie si erano infatti uniti i problemi altrui, con gli umbri senza 7 titolari e i marchigiani a pezzi.

L’outlook sul Rimini rimane comunque positivo e non appena rientreranno Cioffi, Malagrada, Cernigoi ed anche Chiarella al 100 per 100 Antonio Buscè avrà un ventaglio di scelte in più di cui potrà beneficiare.

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