Per dirla alla Jovanotti, Christian Langella è uno che «pensa positivo». Il che non significa far finta che vada tutto bene, ma prendere quello che di buono si è fatto in queste prime tre gare di campionato, che hanno fatturato al Rimini un solo punto, e cercare di migliorare le altre. Perché per i processi è ancora troppo presto.
Tenuto testa alle prime
«Capisco che ci possa essere del malcontento, tutti noi avremmo voluto iniziare con altri risultati - sottolinea il centrocampista livornese - però io sono dell’idea che bisogna cercare di vedere sempre il lato positivo delle cose. Se andiamo a guardare la classifica, abbiamo giocato contro la Virtus Entella che è prima con 9 punti e con il Pescara che è secondo con 7, ma nessuna delle due ci ha dominato. Con l’Entella abbiamo giocato un buon primo tempo andando addirittura in vantaggio e con il Pescara non meritavamo assolutamente di perdere. Anzi, il rammarico è tanto perché, in special modo nei primi 45 minuti, non siamo riusciti a concretizzare le occasioni che abbiamo avuto sbagliando a volte l’ultima scelta. E se non ricordo male il primo tiro verso Simone (Colombi, ndr) è arrivato intorno al 76’, quindi significa che abbiamo giocato una buona gara. È logico che c’è ancora tanto da lavorare e migliorare, ma non è tutto da gettare quello che abbiamo fatto».
La ricetta per cambiare marcia
Langella che ha rinnovato poche settimane fa il suo matrimonio con il Rimini fino al 30 giugno 2027, ha chiaro quello che c’è da fare per invertire la rotta: «Come ho detto c’è da lavorare a testa bassa per migliorare la condizione e le cose di campo. Sappiamo che il calcio che ci chiede di fare il tecnico sia dispendioso e quindi occorre essere al top, però siamo solo all’inizio della stagione e quindi sono fiducioso per il futuro perché fino adesso abbiamo migliorato costantemente le nostre prestazioni. E poi sicuramente occorre metterci più attenzione, soprattutto nei primi e negli ultimi quindici minuti, in particolare in questa fase in cui la fatica ti annebbia un po’. Il gol preso con il Pescara, per esempio, è nato da una serie di situazioni migliorabili: prima la rimessa laterale e poi quel cross troppo facile. Ripeto, c’è da lavorare ma ho la sensazione che ci serva solo la classica scintilla per iniziare ad invertire la rotta».
Lunedì la Lucchese
Che magari potrebbe accendersi già lunedì sera a Lucca contro la Lucchese in un campo, però, che non porta bene al Rimini visto che ci ha perso 15 delle ultime 19 gare giocate, con l’ultima vittoria che risale addirittura al 1987: «La Lucchese arriva da una vittoria importante in casa della Spal. Dobbiamo aspettarci una partita sporca».
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