L’orgoglio di Buscè: “Rimini, ho un gruppo sano”

Al termine del match si presenta in sala stampa un Antonio Buscè soddisfatto per la prestazione del suo Rimini, ma anche consapevole delle difficoltà incontrate. «Non c’era niente di scontato nell’affrontare il Sestri Levante, perché sapevano che quella ligure è una squadra un po’ in difficoltà, ma che è anche una squadra che in casa ha concesso poco, a parte una gara nella quale era stata sconfitta con 3 gol al passivo (1-3 contro la Spal, ndr). Per il resto ha pareggiato oppure perso con il minimo scarto. Non ci dimentichiamo poi che la Ternana seconda della classe qui a Sestri ha vinto su rigore al 93’. A maggiore ragione risalta lo sforzo che hanno fatto i miei ragazzi: siamo stati bravi a venire qua a Sestri Levante e a sfruttare al meglio tutte le occasioni capitate».

Buscè anche al Sivori ha attinto a piene mani dalla sua rosa: «Sul gruppo bisogna lavorare: l’importanza che io devo dare al gruppo è superiore rispetto a quella che do al singolo, perché credo il singolo in un gruppo così si possa poi esaltare. Qui c’è voglia di lavorare: alleno ragazzi sani, che sudano, ci tengono alla maglia e non si risparmiano mai. Fa piacere vedere ragazzi che fin qui hanno giocato poco che contro il Sestri Levante sono stati schierati e hanno contribuito a portare a casa un risultato importante. E’ un segno tangibile che chiunque giochi riesce a dare un supporto fondamentale. Ora serve che tutti gli effettivi facciano questo».

Con il rientro di Cioffi e Malagrida tornano gli esterni titolari, forse si va verso una modifica dell’assetto tattico: «E’ un’opportunità, quando hai una rosa con qualche giocatore in più c’è la classica staffetta e bisogna accettarla, quando si vogliono portare a casa risultati importanti bisogna accettare anche il sacrificio di stare fuori: questo può esser determinante. Faccio l’esempio di Parigi: ha fatto un gran gol contro la Torres, ma qui ha accettato tranquillamente la panchina e poi è entrato e ha fatto gol. Ripeto, il gruppo è sano: ci siamo conosciuti e quando si è trasparenti dal lato umano non è un caso che arrivino anche i risultati in campo».

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