Il Rimini ha alzato il muro: 10 gol subiti in 3 mesi
Una crescita che ha una base ben precisa: la fase difensiva. Partono da dietro le fortune del Rimini che non resta una macchina perfetta (altrimenti sarebbe più su dell’attuale settimo posto) però è sulla strada giusta per diventare una macchina dal valore importante.
Dieci gol subiti in 3 mesi
Dopo il 2-2 di Lucca datato 16 settembre, Colombi e soci hanno abbassato decisamente la saracinesca. Infatti fino a quel momento la squadra di Buscè era stata infilzata 7 volte in 4 partite dove per tre volte su quattro aveva subito 2 gol nell’arco dei 90 minuti (2-2 a Carpi, 1-2 con l’Entella e appunto 2-2 a Lucca). Roba da mettersi le mani nei capelli perché ovviamente con questi dati le aspettative future sarebbero state altamente negative. Era il 16 settembre e quelle che adesso sono le tre battistrada e campioni d’inverno quali Ternana, Virtus Entella e Pescara avevano ben altri numeri: gli umbri e i liguri avevano subito 3 gol mentre gli abruzzesi una rete in più. Novanta giorni dopo il Rimini le guarda quasi tutte dritto negli occhi. Infatti basti pensare che la Virtus Entella ha preso lo stesso numero di reti del Rimini (10), il Pescara addirittura peggio (11), soltanto la Ternana ha fatto meglio (8). Tutte le altre formazioni del girone non si avvicinano nemmeno al Rimini che quindi dal 16 settembre ad oggi ha messo su una fase difensiva all’altezza delle big.
Sei volte clean sheet
In questo lasso di tempo, cioè dal 16 settembre, il Rimini ha tenuto la porta inviolata per 6 volte. In casa con Milan Futuro, Pianese, Legnago e Carpi, in trasferta con Ascoli e Sestri Levante. In totale sono arrivati 14 punti su 18 frutto di quattro successi e due pareggi. Tradotto, se nelle prime 4 partite si viaggiava ad una media di 1.75 gol presi, adesso invece si procede ad una velocità di crociera di 0.62 gol incassati di media. Un salto notevole da confermare se non migliorare anche nel 2025.
Muro anche in coppa Italia
Una performance che non resta soltanto confinata al campionato ma abbraccia anche la coppa Italia. Nelle quattro partite disputate, infatti, il Rimini ha raccolto la sfera in fondo al sacco soltanto due volte. E si è trattato di episodi visto che a Vicenza solo un rigore di Capone mentre ad Altamura un autogol di Lepri hanno trafitto Vitali. Invece contro Arzignano e Lumezzane sono bastati i guizzi di Langella e Parigi arrivati entrambi a partita inoltrata per passare il turno con il minimo indispensabile (1-0 e 0-1).
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