Il Rimini da viaggio è ancora imbattuto: Antonio Buscè mette nel mirino il primato di Arrigo Sacchi
Un record tira l’altro. Prima i blitz storici su campi solitamente minati come Perugia e Ascoli, ora un’imbattibilità esterna che comincia ad assumere contorni importanti.
Una striscia che ha 40 anni
Dopo il pareggio di Arezzo, tutt’altro che scontato visto che si tratta di un campo da sempre ostile ai biancorossi (al Comunale hanno perduto anche uno spareggio-promozione all’inizio del nuovo secolo), il Rimini ha inanellato il quinto risultato esterno consecutivo. Soltanto le prime quattro in classifica (Pescara, Ternana, Virtus Entella e Torres) hanno saputo fare altrettanto in questa parte iniziale del campionato. Le restanti formazioni hanno perso almeno un match lontano da casa. Tutte tranne il Rimini, che p stato capace di pareggiare a Carpi (2-2), a Lucca (2-2), vincere a Perugia (1-4) e ad Ascoli (0-1), pareggiare ad Arezzo (1-1).
Salendo sulla solita macchina del tempo bisogna fermarsi alla stagione 1984-’85, sempre in Serie C quando in panchina c’era Arrigo Sacchi, tornato ad allenare il Rimini due anni dopo la sua prima esperienza sulla panchina biancorossa. Allora il Rimini vinse a Sanremo (0-3) e a Modena (0-1), pareggiò a Piacenza (2-2), quindi passò a Legnano (0-1) e pareggiò ad Asti (1-1). Poi arrivò il match in casa del Vicenza di Roby Baggio: sotto 2-1 al minuto 61, la nebbia salvò il Rimini in quanto la gara fu sospesa e rinviata. Prima del recupero si giocò a Pavia e finì 1-1. A Vicenza, invece, il Rimini perse l’imbattibilità esterna: 3-0. La striscia di Sacchi si fermò a 6, anche con un pizzico di fortuna ma nel calcio ci vuole pure questa.
La prossima trasferta sarà a Terni e quindi non sarà semplice allungare la striscia ed eguagliare Sacchi. Ma mai dire mai con questo Rimini, che ora ha imparato anche a rimontare.
Prima rimonta in stagione
Eccolo il secondo dato statistico prezioso centrato ad Arezzo. Per la prima volta la formazione di Buscè è riuscita a rimontare da una situazione di svantaggio, uscendo dal campo almeno con un punto. Il Rimini non ci era riuscito né con la Virtus Entella dopo l’1-2, né con il Pescara, né con la Spal, due gare perdute 0-1. In tutte le altre partite non era mai stato in svantaggio. Quindi il gol di Longobardi, già a segno all’esordio a Carpi, assume una rilevanza notevole per il prosieguo della stagione. Finora infatti l’incapacità di riprendere l’avversario era stato il tallone di Achille di un Rimini che presenta ancora tanti limiti ma è in continua crescita. Aver messo a segno la prima rimonta, su un campo storicamente tabù, mette ancora più in risalto la prestazione dei biancorossi, che ora devono sistemare le cose al Romeo Neri. Perché tre passi falsi su quattro tra le mura amiche rappresentano l’altra faccia della medaglia, negativa, del cammino attuale del Rimini di Buscè.