II Rimini è rimasto stregato dal piede olimpico di Falbo
C’è sempre una prima volta. Per Luca Falbo è arrivata allo stadio Giuseppe Sivori di Sestri Levante, dove domenica il Rimini è tornato a vincere in trasferta a distanza di 49 giorni dall’ultimo blitz (quello in casa dell’Ascoli di domenica 29 settembre). Mai il difensore di Chivasso, infatti, aveva segnato direttamente dalla bandierina.
È il mio modo di calciare
«In realtà ci ero andato molto vicino anche con la Pianese - ricorda l’ex Lazio - ma in quell’occasione il portiere era riuscito a intercettarla proprio all’ultimo, domenica, invece, mi è andata meglio. Ma del resto, per come battiamo i calci d’angolo, è una cosa che può succedere. Sia io che Linas (Megelaitis, ndr), infatti, calciando a rientrare, cerchiamo sempre di indirizzare la curva della palla nello specchio della porta con la speranza che venga spizzata o da un nostro compagno o deviata da un avversario creando così un’azione ipoteticamente pericolosa».
Un gol... olimpico
Un gol, il suo, che nel mondo del calcio in pochi sanno essere definito “olimpico” come tributo al primo giocatore a riuscire in questa prodezza. Nel 1924, infatti, fu Cesareo Onzari, argentino, a battere l’Uruguay, campione olimpico in carica, direttamente dalla bandierina. Una rete che se fosse stata segnata solo tre mesi prima sarebbe stata annullata perché fino al giugno del 1924, il pallone calciato dalla bandierina non poteva finire direttamente in rete senza essere stato deviato.
Il salvataggio
Tornando alla sfida in terra ligure, c’è da dire che in realtà le reti del difensore piemontese, sono state due, ma una non è finita nel tabellino dei marcatori. È successo tutto al 9’, esattamente quattro minuti dopo aver realizzato la rete del vantaggio, quando, su un calcio d’angolo, Parravicini ha colpito di testa, sicuro di aver indirizzato in porta il pallone dell’1-1. Poco avanti alla linea di porta, però, è sbucato Falbo che ha strozzato in gola l’esultanza del giocatore del Sestri Levante. «Diciamo che mi sono fatto trovare al posto giusto nel momento giusto, ma anche qui è il nostro modo di difendere che mi ha portato a essere lì in quella situazione. Sugli angoli, infatti, il mio compito è quello di mettermi sul secondo palo dando una mano a Simone (Colombi, ndr) nel caso non ci arrivasse».
Vittoria non facile
Guardando il risultato finale, sembrerebbe una vittoria abbastanza facile, in realtà dal campo non è stato così. «Assolutamente no - conferma Falbo - perché il Sestri Levante si è dimostrata una squadra solida, compatta, che spesso ci ha messo in difficoltà. Facevamo fatica a fraseggiare, a costruire il nostro gioco, non a caso le reti sono nate da una situazione di ripartenza. Ma lo sapevamo, in settimana l’allenatore ci aveva preparato a una gara del genere. Anzi, un giorno abbiamo lavorato solo su seconde palle, rimbalzi, palloni lunghi. Diciamo che siamo stati bravi a vincere una partita sporca, quello che non avevamo fatto per esempio qualche settimana fa a Gubbio (i biancorossi persero di misura, ndr)».
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