Calcio serie C, la spina dorsale del Rimini è in bilico ma Langella ne farà ancora parte

Uno, Christian Langella, nell’Empoli c’è cresciuto. L’altro, Antonio Buscè, con la squadra toscana ha messo insieme 275 presenze, 29 reti e due Scudetti a livello giovanile. Ma le loro strade non si sono mai incrociate. Almeno fino adesso perché tra un paio di settimane si ritroveranno fianco a fianco: il centrocampista livornese a dirigere il traffico lì nel mezzo, l’altro a occupare la panchina biancorossa. O almeno questa è la speranza perché radio mercato è sempre più spesso sintonizzata sui canali di piazza del Popolo. Morra e Lamesta, infatti, sono l’oggetto del desiderio del Benevento, Pietrangeli è sempre di più il promesso sposo del Sudtirol e anche Langella dopo l’ottimo campionato non manca di estimatori. Insomma, il rischio è che a parte Simone Colombi, l’intera spina dorsale del Rimini possa cambiare maglia.

«In questo momento sono in vacanza, del mercato se ne sta occupando il mio procuratore. Ma io a Rimini, al di là del fatto che ho un altro anno di contratto (con l’opzione sul terzo, ndr), mi sono trovato molto bene e quindi spero di restare».

Arrivato nella seconda metà di agosto, Langella è stato un perno fondamentale della squadra biancorossa. La certificazione arriva dai numeri: 40 presenze tra campionato (32), play-off (2) e Coppa Italia (6) per un totale di 3.279 minuti giocati. Il tutto impreziosito da quattro assist e un gol. Quello del definitivo 3-1 con cui il Rimini espugnò il campo dell’Ancona (gli altri due erano stati segnati da Morra e Garetto).

«Personalmente è stata una stagione soddisfacente, dove ho trovato anche tanta continuità. Mi dispiace per le partite saltate (sei, due per squalifica e quattro per infortunio, ndr) ma per il resto sono contento. Magari potevo fare qualche gol di più, diciamo che mi tengo stretto i cinque assist».

Mentre si rilassa al mare della Sardegna, il centrocampista riapre l’album dei ricordi.

«È stata una stagione partita non benissimo, ma giustificata dal fatto che la squadra era nuova in molti elementi, tanti dei quali arrivati proprio negli ultimi giorni prima della chiusura del mercato e quindi per trovare l’amalgama ci abbiamo messo un po’ di tempo. Poi è arrivato il tecnico Troise che indubbiamente ha inciso anche dal punto di vista tecnico e abbiamo iniziato una rimonta che ci ha portato fino alla conquista dei play-off dove siamo usciti immeritatamente con il Perugia. Però, sommando tutto, credo sia stata una stagione anche a livello di squadra, più che positiva».

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