Buongiorno Marco Gaburro, il Rimini visita un’Imolese in un buon periodo e che si vuol giocare le sue carte in chiave-salvezza. Sarò un derby tra chi è più affamato?
«Il fondo classifica in questo momento lascia aperto qualsiasi tipo di pronostico perché tutte le squadre possono arrivare ultime o approdare ai play-out. La classifica si è molto compattata dopo gli ultimi exploit dell’Imolese e anche quelli del Montevarchi. Imolese-Rimini sarà quindi sfida delicata, intensa anche dal punto di vista ambientale e quindi anche dal punto di vista mentale. Da parte nostra dobbiamo mutuare quanto fatto contro la Reggiana e portarlo a Imola. Ne abbiamo parlato anche in settimana. Penso che la parola d’ordine sia umiltà: se riusciamo ad essere umili per davvero, alle nostre qualità, che abbiamo, possiamo abbinare altri aspetti. Tutte le squadre del fondo classifica stanno spingendo, se non capisci questa cosa non fai punti».
Ad una squadra che nel girone di ritorno ha conquistato 13 punti in 15 partite dovrebbe venire naturale essere umile: perché spesso ciò non è accaduto al Rimini?
«Non so perché succeda questo: è un paradosso in realtà. È il punto sul quale sto battendo molto anch’io, nel momento in cui hai vinto solo due partite, tu, chiunque ci sia dall’altra parte, devi avere quell’approccio improntato all’umiltà. Una volta che vinci sei stato bravo, però questo è accaduto solo due volte in tutto il ritorno. Ecco perché rabbrividisco quando sento parlare di calendario favorevole: favorevole a chi e a cosa? Noi dobbiamo vincere una partita, non esiste un calendario facile o difficile in questo momento perché la prospettiva cambia ogni domenica. Non siamo nelle condizioni di poter pesare gli avversari. Dobbiamo pesare solo noi stessi».
Sulla panchina dell’Imolese ritroverà una vecchia conoscenza del Rimini come Mauro Antonioli, non pensa che sono proprio gli allenatori in questa sfida ad avere la possibilità di spostare gli equilibri del match?
«Antonioli secondo me ha portato tanto perché se guardiamo l’Imolese dell’andata faceva un calcio diverso, speculativo, verticale. Invece adesso l’Imolese, tolto il Fiorenzuola, forse è la squadra che palleggia di più nella propria metà campo, ti attira per poi attaccare con giocatori molto abili. Davanti l’Imolese è una squadra importante: De Feo Tulli e Simeri sono giocatori che hanno qualità. Hanno questa propensione al palleggio per poi andare in profondità: è una squadra interessante dal punto di vista tattico».
È deluso dal Rimini per i risultati al di sotto delle aspettative collezionati negli ultimi mesi?
«A oggi io non sono assolutamente deluso dalla squadra, sarò deluso se nelle 4 partite che mancano non facciamo punti per arrivare a dama, come diceva un mio dirigente: cioè per centrare i play-off. Il mio giudizio passa da lì perché quando la classifica è così corta il fatto che tu faccia bene o male ti porta a dare un giudizio diverso alla stagione».
Saranno 274i tifosi del Rimini presenti al Galli
Saranno 274 i tifosi del Rimini presenti oggi pomeriggio alle ore 18.30 allo stadio Romeo Galli di Imola. Nulla a che vedere con i numeri fatti registrare dai tifosi di Cesena (840, compresi i 180 in tribuna) e quelli della Reggiana (660, settore ospiti sold out). In pratica, sono stati venduti tutti i 269 biglietti dei distinti (di fronte alla tribuna centrale) e 5 tagliandi di curva, alle spalle della porta alla sinistra della tribuna. Resisterà quindi il primato di presenze stagionali fissato in 1.376 contro il Cesena. Per quanto riguarda la tifoseria locale, tra abbonati e biglietti per la partita di oggi, si arriverà a 250/300 spettatori, per cui difficilmente il totale supererà le 600 unità.