Calcio C, Rimini, Troise fa il pieno di emozioni: “Dedicata a un bimbo arrivato dall’Ucraina” - Gallery
![L’allenatore del Rimini Emanuele Troise (foto Morosetti) L’allenatore del Rimini Emanuele Troise (foto Morosetti)](http://www.corriereromagna.it/binrepository/768x513/1c69/768d432/none/11807/PWTV/riminifc-pontedera-tm-dsc5856_362333_20240218223815.jpg)
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Dopo il 3-1 al Pontedera, Emanuele Troise è quasi emozionato, loda i suoi giocatori e distribuisce le dediche, ben tre. “E’ stato un Rimini concreto, ma anche bello in quella che è stata la conduzione della partita perché dal primo minuto i ragazzi l’hanno interpretata con il giusto coraggio, con alla base lo spirito che contraddistingue questa squadra. Devo ringraziarli questa sera in particolar modo perché ancora una volta hanno dimostrato che ci stanno credendo. E il mio compito è far credere loro che possono fare queste prestazioni e ottenere questi risultati. Nonostante lo svantaggio – sottolinea il tecnico campano - abbiamo avuto la capacità di restare in partita e siamo stati premiati. Vorrei dedicare questa vittoria alla nostra presidente, dopo il derby c’è stato un incontro che ci ha permesso di rimanere in equilibrio”.
Non solo “La dedico ad un tifoso che mi ha rincorso e mi ha incoraggiato, dicendomi che comunque apprezzava quanto stavamo facendo. E poi a un bambino, un profugo ucraino, grande tifoso di Delcarro, al quale avevo promesso che il giocatore gli avrebbe dedicato un gol. Delcarro non ha fatto un gol ma ne ha salvato uno che poteva riaprire il match”.
Da Pontedera a Pontedera, all’andata un umiliante 4-0 che ha segnato il momento più basso del campionato, al ritorno, contro la stessa squadra il momento forse più alto: “Alla fine quella tappa ci è servita, nonostante sia stata una brutta sconfitta, da lì è cominciato quel percorso di conoscenza di un gruppo, ci ha dato la possibilità senza filtri di dirci le cose in faccia. Da un fallimento a volte si costruiscono le annate”. Ha stupito la posizione di Langella come difensore centrale: “Gli avevo chiesto di essere il difensore aggiunto perché nell’interpretazione della gara, soprattutto in fase di non possesso, avremmo dovuto coprire l’ampiezza. Doveva permettere ai nostri centrali di rimanere intensi sui loro trequarti, ed era il primo giocatore a scalare. Ha interpretato molto bene il ruolo sia nel primo che nel secondo tempo”. La seconda vittoria consecutiva potrebbe rappresentare la svolta della stagione: “Io sono sempre rimasto abbastanza equilibrato perché a parte la partita di Arezzo e il derby, che ho sempre considerato una partita da isolare per tanti motivi, la squadra secondo me meritava di più contro il Pineto, ha fatto poi una buona gara ad Alessandria. Abbiamo vissuto un periodo con diverse assenze. Nel momento in cui queste condizioni si sono create abbiamo dato continuità con più alternative in grado di interpretare le partite in modo diverso”.