Calcio C, Rimini e lo stadio, i tifosi: "Sarà la volta buona?"

Sogno o realtà? La notizia dello stadio nuovo ovviamente spacca a metà le reazioni di ogni frangia della tifoseria biancorossa. Da una parte un desiderio che sarebbe più che lecito, ovvero disporre di una struttura polifunzionale e al passo con i tempi, dall'altra la consapevolezza che di delusioni (sportive o meno) in questi anni ce ne sono state decisamente troppe. Quando si dice ragionare di pancia o con il cervello, nella speranza che per una volta il pensiero collimi, diventi azione concreta e si possa configurare quello che la città merita.

Il Collettivo Riminese

Quasi 50 anni di presenza allo stadio per Alfredo Carlini che ci crede senza troppe aspettative. «Ormai quella dello stadio è una storia vecchissima, siamo consapevoli del fatto che ci sono problematiche anche più grosse, ma da riminese prima che da tifoso devo dire che è ripugnante avere uno stadio del genere senza un centro sportivo. Negli ultimi anni, quando ci siamo ritrovati a scendere di categoria, vedevo paesini piccolini raccogliere tanta gente. E' giusto che si faccia qualcosa di bellino e che magari non riguardi solo il calcio. Mi piace l'idea di andare a vedere la partita e poter mangiare qualcosa anche al ristorante».

Carlini però non cade dalle nuvole. «Era da tempo che sentivo parlare di un progetto, ma tra tutte le bufale viste in questi anni faccio fatica a crederci, seppur ci spero. Sarebbe il regalo più grande, vedere uno stadio nuovo e un centro sportivo, noi tifosi siamo stati fin troppo bravi, io ho girato in tutti i settori. Il piano B? Unire e coprire i distinti e avvicinare la curva al campo mi sembra il minimo, così non si può più andare avanti».

I Tre Moschettieri

Delmo Bianchi, 55 anni di militanza allo stadio, è raggiante e speranzoso. «L’importante prima di tutto è che la società e il Comune, alias sindaco e amministrazione, ci abbiano messo la faccia: non era scontato e lo ritengo un passo importante, spero il primo di una lunga serie. Voglio sperare non sia fuffa ma un progetto serio, sicuramente quello dello stadio e del centro sportivo potrebbero essere due veicoli fondamentali anche per l'intervento di nuovi ingressi in società perché quando sia ha una prospettiva c'è sicuramente maggiore appeal».

Il presidente dello storico club biancorosso Luciano “Franco” Semproli spera di vedere realizzarsi il sogno. «Per me è stato un fulmine a ciel sereno, siamo entusiasti del progetto anche se ne abbiamo passate di tutti i colori quindi un po' di dubbio rimane. Oggi (ieri ndr) siamo andati a portare fiori sulla tomba di Bellavista, lui lo stadio lo avrebbe costruito praticamente gratis affidandolo poi al Comune per la gestione ma sappiamo come andò a finire. Attualmente senza l'intervento di un privato sembra impossibile che possa cambiare qualcosa. Male che vada andrebbe bene anche il “piano b” ma questo stadio è troppo vetusto, ci ha lavorato anche mio nonno come muratore negli anni ‘30. Ovviamente preferirei una struttura nuova e polifunzionale».

Amici del Rimini Calcio

Emanuele Pironi, tifoso, opinionista e consigliere dell'associazione Amici del Rimini Calcio, era tra i presenti giovedì sera durante il consiglio comunale. «Quando hanno annunciato questa notizia, c'è stata incredulità generale, un po' di silenzio, qualcuno metaforicamente stava per svenire. Aspettiamo lo stadio nuovo da tantissimo tempo e, non voglio mancare di rispetto a nessuno, senza la pista d'atletica che negli anni ha creato tanti problemi alla gestione del calcio. La formula proposta è innovativa e fattibile perché Ciuffarella non chiede di costruire appartamenti ma aree commerciali con le quali pagarsi le spese, è come pensare a uno stadio dentro le “Befane”. In ogni caso mi rasserena che nei prossimi tre anni e mezzo il Neri verrà comunque migliorato, sarei già contento del “piano b”. Scetticismo? Ai tempi di Bellavista fu tutto un teatrino politico per ammansire le folle e non vorrei che capitasse la stessa cosa. Non possiamo misurare la malizia ma voglio sottolineare la fiducia verso la società, in particolare Peroni e Rota, che hanno trovato un investitore».

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