Calcio C girone B, Il Rimini e l’anomalia della differenza reti: con +12 è solo 9° posto

Ora sotto con la Vis Pesaro. Anche se il tecnico Antonio Buscé nella pancia del Romeo Neri al termine del poker rifilato al Sestri Levante è stato chiaro: «Ci sta di fare un po’ di turn-over sabato contro i marchigiani».
Stavolta, ma questo era già stato sottolineato tempo fa, l’incontro da sempre molto sentito contro la Vis si è incastrato male nel calendario, perché è a ridosso della finale di ritorno di Coppa Italia con la Giana Erminio: «Che è l’obiettivo principale a questo punto della stagione», ha ricordato sempre Buscè domenica. Insomma se da una parte la tifoseria ci tiene tantissimo alla sfida con i vissini (basti pensare ai cori della Curva Est poco prima della fine del match con il Sestri), dall’altra bisogna capire il momento.
La stranezza dei numeri
L’incontro con i biancorossi di Pesaro è preceduto da cifre alquanto strane. Basti pensare che la Vis è quinta in classifica con 56 punti, invece il Rimini è al 9° posto a quota 46. Qualcuno potrebbe pensare ad una differenza enorme tra le due squadre, a maggior ragione dopo il blitz della Vis all’andata al Romeo Neri anche se quel 0-1 fu bugiardo. Invece poi si va più a fondo sulla questione e si nota che il Rimini ha segnato gli stessi gol dei marchigiani (41) e ha subito anche gli stessi gol (29) per una differenza reti di +12. Dunque, al netto dei due punti di penalizzazione inflitti al Rimini poco tempo fa, è quasi inspiegabile questo divario netto in classifica perché 10 punti, o 8 senza penalizzazione, sono davvero tanti. L’unica spiegazione plausibile è che la Vis si è dimostrata più cinica e concreta di un Rimini invece che non ha raccolto abbastanza da ciò che ha seminato.
Basti pensare anche, allargando la forbice, che Pianese, Pineto e Arezzo, che stanno davanti alla squadra di Buscè, hanno una differenza reti decisamente peggiore, chi addirittura in negativo. Non solo, ma negli altri due gironi, solo l’Atalanta Under 23 si avvicina un po’ al Rimini (nono posto con +10 di differenza reti), perché altrimenti un saldo simile è da quinto o sesto posto senza esagerare.
Quella mancanza di cinismo che per fortuna il Rimini non ha dimostrato in Coppa Italia: martedi a Gorgonzola ha raccolto il massimo con il minimo sforzo. Lo stesso era accaduto nella semifinale di ritorno con il Trapani: 3 gol con 4 tiri.