Calcio C, De Rinaldis: "Rimini, voglio diventare un giocatore vero"

Anagraficamente parlando è il secondo più giovane della rosa ma Matteo De Rinaldis vuole crescere in fretta. La mezzala in prestito dal Parma, che ha stregato tutti a suon di gol (12 e 7 assist nella passata stagione in Primavera), vuole giocarsi tutte le sue carte in una piazza ambiziosa come Rimini. «L'avvio è stato molto positivo, chiaramente all'inizio faticoso perché si tratta della prima esperienza lontano da casa. Sono nato a Roma ma all'età di 5 anni con la famiglia ci siamo trasferiti a Parma, dove poi ho seguito tutta la trafila del settore giovanile per dieci stagioni. Penso che Rimini sia la piazza migliore per crescere».

Il centrocampista classe 2003 sta sudando sotto il sole cocente per prepararsi al suo primo campionato con i grandi. «Sto aspettando con entusiasmo il mio debutto tra i professionisti, lo slittamento significa che avrò ancora più tempo per arrivare pronto. La realtà è completamente diversa rispetto alla Primavera, è un mondo nuovo dove i giocatori fisicamente sono impressionanti, quindi dovrò lavorare molto».

Impossibile non spendere qualche parola sul Parma, che vagamente ricorda un po' l'altalena conosciuta dal Rimini nelle ultime stagioni. «Mi sono allenato ma mi è mancato l'esordio in prima squadra, adesso spero di dimostrare tutto il mio valore e chissà magari un giorno di giocare in serie A con i gialloblù. Neanche nell'anno del fallimento ho mai pensato di lasciare, è la città che mi ha cresciuto e mi ha fatto diventare il giocatore che sono. Sicuramente ci sono stati momenti difficili perché la società si è ritrovata in pratica dall'Europa League (negata licenza Uefa e retrocessione nella stagione successiva ndr) alla Serie D ma anche belli, anche a livello di settore giovanile”».

In una squadra farcita di esperienza e muscoli, De Rinaldis dovrà sgomitare molto ma il curriculum è buono e in campo ci sarà bisogno di tutti. «Arrivo con molto entusiasmo e cercherò di mettere le basi per diventare un giocatore vero. Gaburro ha le idee molto chiare e con lui le mezzali hanno notevoli opportunità di dare peso alla fase offensiva, spingere e segnare. E' quello che ho sempre fatto, ho tante motivazioni e farò di tutto per guadagnarmi il posto. Cosa mi manca? Devo imparare tanto dai compagni, crescere fisicamente e in furbizia, e aumentare un po' di intelligenza nella giocata. In sostanza, serve esperienza».

Esperienza e muscoli che De Rinaldis ha già visto però nei nuovi compagni. «Nel mio ruolo mi hanno impressionato tantissimo Rossetti e Del Carro, poi a livello di determinazione dico Tanasa e come forza esplosiva Santini. Piano piano sto conoscendo tutti e cerco di imparare qualcosa da ognuno. La competizione comunque serve per alzare il livello, nessuno avrà il posto garantito».

Abbonamenti a gonfie vele:già 1.261 tessere

Attorno al Rimini sta tornando l’entusiasmo. Anche se i tempi degli antichi fasti sono lontani, anzi lontanissimi, si intravede qualche segnale di risveglio e il pubblico sta cercando di ritrovare la fiducia smarrita negli ultimi anni farciti di saliscendi. La squadra, comunque, non è mai rimasta sola, i fedelissimi non hanno fatto mai mancare il loro supporto nemmeno nei momenti più duri. Intanto però i dati iniziano a essere incoraggianti: è stato eguagliato il numero di abbonati della prima stagione di serie C di Grassi, estate 2018, ovvero 1.261 (l’anno scorso in Serie D furono 556 le tessere). Il principale giudice in questi casi è sempre il campo, oltre alla stabilità societaria. Quindi dopo il ritorno tra i professionisti e un mercato all’altezza della categoria (in attesa di qualche ciliegina), era inevitabile un incremento. E’ possibile sottoscrivere gli abbonamenti allo stadio, alla tabaccheria Pruccoli oppure online. Lo slittamento del campionato ovviamente lascia ancora più tempo agli indecisi ma lo step dei 1.500 è ormai dietro l’angolo.

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